
Un episodio a settimana, come promesso da Netflix. La quarta stagione di Better Call Saul fino ad ora sembra voler confermare quello che in molteplici occasioni sia il cast che i produttori hanno premonito: la stagione si prenderà il suo tempo per diventare Breaking Bad – anche se ora, onestamente, sembra quasi che voglia prenderselo anche per decollare e la premonizione sembrerebbe quasi una giustificazione. I tempi narrativi di Better Call Saul 4 infatti non stanno accennando a prendere il volo come farebbe una serie di punta tradizionale, rendendo il racconto qualcosa di simile ad un aereo di linea Airbus A380-900 – il più pesante al mondo – che però ha messo il diesel anziché il carburante adatto. Arriverà comunque a destinazione? Sì, ma forse perché deve, non tanto perché ci riesce come si deve.
Il primo episodio ha visto mettere un punto alla situazione lasciataci alle spalle in chiusura di terza stagione, col funerale di Chuck e la rappresentazione dei vari stati emotivi dei personaggi – tra i quali un tenerissimo Howard rimasto senza la sua miglior fonte di ispirazione e di prestigio professionale – per dare la giusta imbeccata a quali saranno le psicologie di ognuno di loro da qui alla fine della stagione. Difficile non capire immediatamente come andrà a finire tra i due innamorati dopo quella fatale alzata di ciglio in chiusura di puntata.
Stabiliti i toni – che sì, sono evidentemente Breaking Bad – i cambiamenti di pagina dei personaggi e concessi i primi indizi, Better Call Saul 4 ha proseguito con poche grandi novità; si segue più o meno l’andazzo del primo episodio, con momenti di punta che toccano nel vivo ma che non fanno raggiungere alla serie quel climax di rivalsa tipico della saga, a cui ci hanno abituato il Walter all’autolavaggio o il Jimmy all’assicurazione. Proprio McGill in questa puntata sembra invece essere non tanto in bilico tra sé stesso e Goodman, quando in precario equilibrio sulla domanda che inizia ad attanagliarci: che cosa vuoi, Jimmy? Davvero.
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Entro qui dentro, faccio uno spettacolino e voi mi assumete? Senza controllare nemmeno le referenze o se sia un folle? Siete dei coglioni!
Comunque sia, Better Call Saul 4 sta mantenendo fede ad un caposaldo importantissimo per i fan, che se per adesso non hanno ancora potuto gustare nulla del tanto atteso crossover possono in ogni caso star certi che la serie non perde un colpo. Forse sta solo iniziando piano l’incontro e il secondo round è un tempo necessario al pugile Gilligan per prendere le misure necessarie a vincere contro l’avversario; un avversario creato da lui stesso e col quale deve andarci molto piano o rischia di farlo arrabbiare, un contendente chiamato “aspettative del pubblico”, che non attende altro che vedere qualcuno tra Jesse, Hank, o magari il tanto acclamato Lalo.
Diamo quindi tempo a Better Call Saul di ingranare il suo percorso verso Breaking Bad. Netflix Italia non mancherà certo di farci aspettare, manca infatti ancora una settimana prima di poterci godere il terzo episodio, atteso per il rilascio il 21 agosto 2018. Di nuovo, bentornato Jimmy e buona fortuna. Solo una domanda: quale parte di te ha reso Kim così protettiva nonostante sia evidente che non te lo meriti affatto? Dopo questa puntata Howard avrebbe qualcosa da ridire. Visitate la pagina facebook di Better Call Saul Italia per restare collegati con la comunità dei fan dell’avvocato peggiore della televisione.