La possibilità che alla cerimonia degli Oscar si potesse inserire una nuova categoria dedicata al miglior film popolare ha scatenato un importante dibattito negli Stati Uniti. Molti considerano alcuni cinecomics perfino all’altezza di pluripremiati film d’autore, e ritengono che siano sottovalutati dalla Academy a causa proprio della loro appartenenza alla categoria.
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Non è di questo parere Ethan Hawke, talentuoso attore statunitense, che si è espresso a questo proposito in un’intervista a margine del Festival del Cinema di Locarno. Parlando di questo argomento, l’attore due volte nominato agli Oscar si è espresso così a proposito di Logan, ultimo film della saga di Wolverine, lodato dalla critica.
Ora, il problema è che definiscono Logan un grande film. Beh, è un grande film di supereroi. Parla di persone col frac e il metallo che esce dalle mani. Non è Bresson, ne Bergman. Ma ne parlano come se lo fosse.
Sono andato a vedere Logan, perché tutti dicevano “Questo è un grande film” e io ero tipo, “Davvero? No, questo è un ottimo film di supereroi”.
C’è differenza, ma il business non lo pensa. Il business vuole far pensare alla gente che questo sia un grande film perché vuole farci molti soldi.
Stando a queste dichiarazioni, pare che il poliedrico interprete di Boyhood non abbia quindi intenzione di apparire in alcun franchise della Marvel o simili. D’altronde, Ethan Hawke non ha mai negato la sua passione principalmente per i film indie, progetti dal grande valore attoriale ma con budget inferiori rispetto ai blockbuster campioni d’incassi.
L’ultima fatica del cineasta, Le Ultime 24 Ore, è uscita da poco al cinema, ed è stata presentata all’Austin Film Festival ad ottobre dell’anno scorso.