I Simpson celebrano l’importante traguardo dei trent’anni di trasmissione con un nuovo logo creato appositamente per l’occasione. La serie questo aprile ha battuto l’ennesimo record – fino a poco tempo fa detenuto dal dramma western Gunsmoke – con la messa in onda del suo 636esimo episodio, divenendo la serie basata su una sceneggiatura primetime più longeva di sempre.

I Simpson è stato trasmesso per la prima volta nel dicembre del 1989, cavalcando costantemente l’onda degli avvenimenti contemporanei inserendo le personalità più influenti della cultura pop. L’episodio del record conteneva perfino un riferimento a Gunsmoke, a dimostrazione dell’autoreferenzialità tipica de I Simpson. Lo show è da sempre molto apprezzato e ha ricevuto numerosi premi per tutta la durata della messa in onda, tra cui 33 Emmy – il maggior numero mai raggiunto da un prodotto d’animazione – e Fox si prepara a celebrare l’evento in grande stile.

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La nuova immagine commemora appunto il trentennale de I Simpson, che ritorneranno in onda su Fox questo 30 settembre. L’episodio più recente non deluderà le aspettative, con la presenza di Gal Gadot, Emily Deschanel, Jonathan Groff, Dave Attell e Pete Holmes. La puntata si focalizzerà su Bart, che assieme ad Homer lucrerà sulla fandonia secondo la quale il ragazzino abbai incontrato Gesù.

I Simpson sono invecchiati molto bene, ma nonostante questo, Matt Groening ha avuto dei problemi per implicazioni razziste riguardanti Apu. Hai Kondabolu ha collaborato con molti altri comici indiani nel documentario The Problem with Apu, incentrato esclusivamente sull’impatto che I Simpson hanno causato creando lo stereotipato titolare del supermarket di Springfield, doppiato da Hank Azaria, un uomo caucasico. Ancora una volta il cartone ha attinto dall’autoreferenza per mitigare la questione senza ottenere il successo sperato.

A qualsiasi di altro show televisivo, I Simpson hanno consolidato la propria posizione nonostante gli alti e i bassi degli ultimi trent’anni di storia televisiva e culturale americana. Che si divertano con gli eventi in corso – facendo previsioni paradossalmente accurate – o citando star famose, il cartone si è fatto un nome e continua a mantenere il suo posto nella storia della cultura popolare.

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