
Questo articolo tenterà di rispondere a ciò che spesso ci si è chiesti durante la visione de Il Grande Lebowski, una domanda tanto intrigante quanto difficile: qual è il profilo psicologico di Drugo? Certo, l’apparenza inganna e a prima vista il personaggio di Jeff Bridges può sembrare nulla più che un perditempo o un vanaglorioso, ma un’analisi da una prospettiva psicoanalitica – tentata da pochi – è necessaria per aprire un nuovo scorcio sulla mente di Jeffrey, cercando di dare anche uno spunto comportamentismo all’approfondimento, per dare una risposta ad uno dei misteri più belli del cinema: perché il Drugo attira e riceve apprezzamento da così tanti fan, che amano non tanto Il Grande Lebowski, quanto il personaggio di Bridges, capace di creare un’icona del cinema e della cultura pop – tanto da essere una sorta di messia che ha dato inizio al Dudeismo, una corrente di pensiero ispirata proprio al suo stile di vita.
Il Drugo è un quarantenne single e disoccupato, si veste in modo squallido – spesso in abiti larghi indossando sempre i sandali da spiaggia, proprio quelli trasparenti che da bambini trovavamo imbarazzanti – dando l’idea di un Gesù in sovrappeso. Dice di essere stato membro dei Seattle Seven – un gruppo radicale pacifista – e di aver aiutato a redigere il Port Huron Statement – secondo quanto affermato dai Coen. Possiamo quindi supporre che da giovane Lebowski fosse un attivista contro la guerra in Vietnam e che abbia abbandonato precocemente gli studi – stando a quel che dice il Drugo, il college lo ha frequentato facendo occupazione, giocando a bowling in maniera poco ortodossa e fumando droga. Oltre a ciò, che basta per capire quanto il personaggio non sia migliorato negli ultimi vent’anni della sua vita, sappiamo che è stato un roadie dei Metallica durante gli anni ’80 e che abbia come “dipendenze” il bowling e la marijuana.
Es e Ego governano l’inconscio di Drugo
Drugo agisce secondo le strutture dell’Es e dell’Ego, desiderando null’altro se non fare sempre le stesse cose e farsi sostituire il tappeto del salotto, e ognuno di questi tratti dell’Es agisce secondo il principio di piacere, sostituito da quello di realtà quando Drugo ha bisogno di riconciliarsi con le implicazioni dell’Io, cercandone la sfacciata soddisfazione andando a rivendicare un tappeto nuovo. Nel farlo, Jeffrey non si sente per nulla intimorito dalla sua condizione sociale, ma anzi si sente completamente autorizzato ad insinuarsi nella villa del suo omonimo miliardario sulla base di bisogni e principi coscienti, rimanendo sinceramente sorpreso quando una sostituzione del tappeto gli viene negata. Il protagonista de Il Grande Lebowski non è quindi influenzato da regole o norme sociali, è un non conformista completo che disprezza lo status e le autorità.
A livello psico-sessuale, Drugo sembra essere ancora nella fase orale, infatti mantiene interesse nelle gratificazioni come mangiare, bere e fumare. Non ci sono informazioni sulla sua educazione o su un eventuale rapporto materno che abbia influenzato la cosa, ma è tipico della fase orale essere un momento di sicurezza e di piacere in cui un individuo deve maturare per progredire nella fase successiva, potendo però rimanere preoccupati per questioni di dipendenza e attaccamento. Sempre riguardo le questioni di parentela, Drugo usa la razionalizzazione per motivare il suo stile di vita, giustificando consapevolmente la sua disoccupazione e l’essere un hippie, ma un buon psicoanalista potrebbe dire che il personaggio sta reprimendo questioni relative ai genitori, magari questioni legate alla sua intolleranza per l’autorità e le questioni che lo costringano a dei vincoli di responsabilità.
Dal punto di vista comportamentale, Jeffrey Lebowski ha imparato una serie di costumi per affrontare la quotidianità. Il condizionamento classico, quello operante e l’apprendimento sociale trovano applicazione nel suo retaggio, consistente nell’evitare le responsabilità regolari quali il lavoro, la famiglia e l’igiene personale, forse per esperienze negative pregresse. Come membro della generazione hippie infatti, non si fida del governo e delle autorità. Dal punto di vista cognitivo invece, la sfida non sembra essere fatta per Drugo, sebbene sia stato un audace attivista, e quando si trova in procinto di coglierne una lo fa solo se la causa può giovare ai suoi fini. C’è un distacco evidente dal resto delle cose e anche nei confronti delle persone, Lebowski non si preoccupa troppo degli altri perché ritiene che ognuno debba badare a sé stesso in qualche modo rispettando i confini della libertà.
Drugo è un pacifista che non ha paura di affermare le sue convinzioni
Questa filosofia è evidente nel personaggio, essendo il suo migliore amico un reduce del Vietnam e la sua nuova amante una femminista radicale. Le convinzioni di entrambi non sembrano offenderlo particolarmente a patto che non lo facciano volontariamente. Ciò nonostante, quando Drugo si prefigge di perseguire un obiettivo da lui ritenuto meritevole di impegno, mette da parte la persuasività sfoderando un’ottima grinta – anche a causa dell’immagine che gli altri hanno di lui a prima vista – e nonostante il suo pensiero pacifista non si fa scrupolo di esprimere la propria opinione. Affronta il Lebowski miliardario nonostante le differenze di classe sociale, mostra totale mancanza di rispetto nei confronti di chi lo aggredisce fisicamente e verbalmente, siano questi un ufficiale di polizia o dei teppisti da strapazzo.
Un tratto chiave della personalità di Drugo è la fede, perché nonostante il lampante anticonformismo non significa che sia privo di credenze. La sua fede non è semplice da comprendere, in quanto non esplicita in Il Grande Lebowski, ma la teoria che più si allinea con la sua personalità sarebbe l’esistenzialismo, in particolare la visione fenomenologica. Lo stile di vita e l’atteggiamento di Jeffrey rispecchiano perfettamente le idee di Lau Tzu, fondatore del Taoismo – che prevede l’aggressività come generatrice di altra aggressività e l’armonia col mondo raggiungibile solo quando si lasciano scorrere gli eventi. Gli sceneggiatori forse predispongono un percorso spirituale per Drugo, sebbene non sia di tipo edificante, poiché la forza di quest’uomo risiede nel mantenimento della sua solitudine, che difende nonostante gli eventi lo abbiano spinto prepotentemente nel mondo che lui disprezza.
Drugo è un individuo perfettamente imperfetto, sicuro e contento di sé. Non si giudica, come non giudica gli altri, ed è in equilibrio con le sue capacità e i suoi limiti. Ciò lo renderebbe qualcuno a cui tutti possono riferirsi pensando allo stereotipo di uomo qualunque, ma non è così: il mondo ha pochi individuo in grado di gestire il distacco, l’edonismo e l’insensatezza della vita di Drugo, e forse proprio il guardare quest’uomo pigro a suo agio con sé stesso è ciò che ci appassiona da sempre. Il film dopo tutto inizia con la domanda se Jeffrey sia un eroe, alla quale non si può rispondere direttamente perché farlo non sarebbe coerente col candore esistenziale del film. Non è un eroe ma nemmeno un perdente, Drugo è semplicemente Drugo. Come osserva il personaggio di Sam Elliot:
A volte si incontra un uomo, e sto parlando di Drugo, a volte si incontra un uomo che è l’uomo giusto al momento giusto nel posto giusto, là dove deve essere