Alcuni mesi fa Kevin Spacey è stato citato in giudizio da un massaggiatore anonimo che sostiene di essere stato molestato dall’attore durante un massaggio in una residenza privata a Malibu. Lo scorso Giovedì, però, il legale di Kevin Spacey ha chiesto che tali accuse venissero respinte. In una nota del tribunale si evince come gli avvocati di Spacey sostengano che il loro assistito sia più vulnerabile alle minacce e all’invasione della privacy dato il suo profilo pubblico, e per questo potrebbe essere seriamente pregiudicato dall’anonimato dell’accusatore.

La Costituzione degli Stati Uniti conferisce all’imputato il diritto di conoscere i propri accusatori. Gli avvocati di Spacey sostengono quindi che l’uso di uno pseudonimo violi il requisito di vecchia data riguardo al procedimento giudiziario aperto al pubblico, compreso il diritto dell’imputato di identificare il nome dell’altra parte. Ora sarà importante stabilire le motivazioni che hanno spinto l’accusatore a non farsi avanti, quest’ultimo, infatti, dovrà dimostrare che il suo anonimato sia giustificato e che sia possibile per gli avvocati di Spacey di indagare e costruire una difesa. Da parte sua, Kevin Spacey, afferma che l’anonimato impedisca a possibili terze parti sconosciute di fornire informazioni riguardo il querelante e informazioni rilevanti per la difesa di Spacey.

il 4 Marzo vi sarà l’udienza per il processo a Kevin Spacey contro William Little. Little dice di essere stato molestato da Kevin Spacey nel 2016 sull’isola di Nantucket. Il ragazzo, che aveva 18 anni all’epoca dei fatti, mentì sulla sua età, affermando di averne 23.

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