
Quarta parte: il tragico ritorno a casa
Finalmente libero, Alex ritorna a casa dai suoi genitori. Tuttavia per il protagonista vi sono delle brutte sorprese. I genitori hanno affittato la sua stanza ad un’altro ragazzo, Joe. Tra l’altro, questo giovane è molto violento verbalmente verso Alex, arrivando a chiamarlo un mostro. Per quanto il protagonista sia a volte detestabile, non c’è personaggio più odioso di Joe in Arancia Meccanica, che sembra essere l’antitesi di Alex.
Alex sembra destinato a subire la violenza di chi aveva ferito
Nella scena del ritorno a casa, si sente una banale canzone pop, che poi si scoprirà provenire dalla radio in salotto. Già questa scelta musicale mostra come nella casa sia cambiato qualcosa, dal momento in cui il giovane era entrato fischiettando Purcell. Appena arrivato, Alex dà un’occhiata alla sua vecchia stanza e la trova del tutto cambiata. I muri sono pieni di immagini di calciatori, su una mensola sono presenti due pesi da palestra e tutte le sue vecchie cose non ci sono più. Dopo aver scoperto di essere stato “sfrattato” dai suoi stessi genitori, Alex chiede almeno di riavere le sue vecchie cose ma scopre che queste sono state portate via. Perfino Basil è morto. Ormai Alex ha perso tutto.
Per sottolineare la sconfitta del protagonista, Kubrick ha inserito come musica in sottofondo la prima parte del Guglielmo Tell (la stessa che si può sentire per poco tempo quando Alex è andato in prigione). La musica continua ad essere in sottofondo anche nella scena successiva, quando Alex vaga da solo per la città. Il sottofondo musicale si chiude nel momento in cui il ragazzo incontra di nuovo il barbone che aveva picchiato all’inizio di Arancia Meccanica. Il cerchio si chiude, Alex è destinato da questo momento a subire la violenza di chi aveva violentato.
I due poliziotti Drughi
Mentre vaga per le strade, Alex rivede il clochard pestato assieme ai Drughi all’inizio del film, che inizialmente non lo riconosce e gli chiede l’elemosina. Subito dopo averli ricevuti, si accorge della persona che si trova davanti. Il vecchio signore picchia così il giovane ragazzo, in compagnia di altri senzatetto. Per fare da specchio alla scena di inizio film, non vi è alcuna musica in sottofondo. Mentre gli anziani signori lo picchiano, Alex viene pure derubato delle poche cose che possiede.
Guarda guarda guarda!
Due poliziotti sono in zona e fermano il pestaggio cacciando i senzatetto. Tuttavia, il protagonista nota quasi subito che i due agenti altri non sono che Dim e Georgie. I due vecchi Drughi sono passati dal commettere violenze come criminali a farlo da poliziotti. Proprio mentre il ragazzo si accorge dell’identità dei suoi due ex compagni, parte in sottofondo il pezzo di Purcell modificato col sintetizzatore; dopotutto questo incontro ha il sapore di una rimpatriata.
I due portano Alex in una zona disabitata, dove Georgie gli immerge la faccia in una vasca piena d’acqua, mentre Dim lo picchia con il manganello. Ad ogni colpo di Dim, la musica viene distorta da un suono metallico. Oramai senza soldi e completamente distrutto fisicamente, con la musica di Purcell ancora in sottofondo, il protagonista si reca – mentre sta piovendo – in una casa non accorgendosi della scritta HOME. Il destino busserà ancora alla porta di Alexander.
Il terribile ritorno di Ludovico van
Nel momento in cui ci viene mostrato all’interno della casa di Alexander, Purcell smette di essere in sottofondo. L’uomo per colpa di Alex ha perso la moglie e si ritrova a dover stare su una sedia a rotelle. Come nella scena all’inizio di Arancia Meccanica, scrive un libro, mentre Alex suona il campanello. Questo suona sempre le note della quinta beethoveniana. Questa volta, l’intellettuale manda il proprio servitore – interpretato da David Prowse, lo stesso che indosserà i panni di Darth Vader nella trilogia originale di Star Wars – ad aprire la porta invece che la moglie.
Io ti conosco!
Non avendo mai visto in faccia i suoi assalitori, lo scrittore non sa che il protagonista ha ucciso sua moglie e ridottolo su in una sedia a rotelle. Alexander sente la storia di Alex, ed essendo contrario al governo e alla Cura Ludovico, decide di ospitarlo a casa sua. Tuttavia, sentendo il giovane cantare Cantando sotto la pioggia nella doccia, scopre la vera identità di Alex. Proprio per questo, lo droga e lo chiude in una stanza (con l’auto di due complici) dove si sente la nona nella versione elettrica, che Alex ormai associa alla nausea e al dolore. Al povero Alex non rimane che tentare il suicidarsi buttandosi da una finestra. In questo modo Alexander riesce a denunciare i crimini del governo e a vendicarsi di Alex.
In questo momento, molte sono analogie tra Alex prima della cura e questo Alexander. Durante la tortura di Alex, lo scrittore è in estasi (la sua espressione facciale ricorda molto quella che aveva Alex ascoltando la nona prima della cura) e i suoi complici ricordano molto i Drughi. Di fatti, quando deve farci vedere la stanza dove si trovano Alexander e i suoi amici, Kubrick fa un primo piano dello scrittore per poi rivelare zoomando gli altri complici (in pose statiche) e l’ambiente in cui stanno (che sembra tra l’altro un tipo covo di gangster). La stessa tecnica l’aveva utilizzata all’inizio di Arancia Meccanica per mostrarci il Korova e i Drughi.