Il Museo Nazionale del Cinema presenta alla Mole Antonelliana Asia Argento Antologia Analogica, un’esposizione che ha come protagonista Asia Argento fotografa.  La mostra, a cura di Stefano Iachetti, è organizzata dal Museo Nazionale del Cinema come evento collaterale del 34° Lovers Film Festival e sarà inaugurata il 23 aprile alle ore 18.00 alla presenza di Asia ArgentoIn mostra, sulla cancellata esterna della Mole Antonelliana, 23 immagini di grande formato da lei realizzate, tra il 2001 e il 2004, utilizzando la pellicola 35mm, alle quali si aggiungono quattro scatti realizzati da Stefano Iachetti che ritraggono Asia sul set di Incompresa, da lei diretto nel 2013. Nell’Aula del Tempio, cuore del Museo Nazionale del Cinema, sotto i grandi schermi trova posto una suggestiva serie di circa 170 Polaroid, sulle quali l’artista è intervenuta con colori e materiali, creando una fusione estremamente interessante e ricca di omaggi a musicisti, attori e artisti in genere.

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Asia Argento ha pubblicato le sue immagini in importanti riviste nazionali e internazionali. Fotografa come la nonna paterna, Elda Luxardo, dalla quale ha ereditato il gusto estetico, la tecnica di ripresa e del ritocco a mano. Con le sue immagini, stampe da negativi 35mm e Polaroid, offre al pubblico una parte del suo mondo, attraverso autoritratti, volti, suggestioni, colori ed elaborazioni grafiche. Asia Argento è stata una delle fonti chiave nella dichiarazione rilasciata a Ronan Farrow del New Yorker ad ottobre 2017, nella quale dettagliava i decenni di presunta cattiva condotta sessuale e violenza perpetrata ai suoi danni da Weinstein. Il produttore premio Oscar è stato accusato di stupro e abusi sessuali a New York, Los Angeles, Beverly Hills e nel Regno Unito. Il suo avvocato ha così commentato:

I recenti sviluppi denotano l’altissimo livello di ipocrisia da parte di Asia Argento, una delle principali fautrici della distruzione di Harvey Weinstein, mio cliente. Il tempismo con cui i fatti si sono susseguiti è eclatante: nello stesso momento in cui Argento ricattava il giovane abusato, proponendogli un silenzio in cambio di 380 mila dollari, l’attrice si preparava a colpire duramente Weinstein e ricevere la sua ribalta mediatica.

Questo, nonostante tra lei e il mio cliente vi sia stato un lungo rapporto durato quasi quattro anni e di sesso consenziente tra adulti. La duplicità della condotta di Asia Argento è sbalorditiva e dimostra a tutti quanto il processo contro Harvey sia stato palesemente pilotato. Confidiamo che la legge faccia il suo corso e che lo faccia in modo imparziale, nella tutela di tutti.

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