
Dopo la discutibilissima Battaglia di Grande Inverno, apice della guerra contro gli Estranei ed il loro Comandante, il temibile (e ormai vituperato) Re della Notte, ha inizio quella che la Regina dei Draghi ha voluto definire L’Ultima Guerra, quella contro la villain per eccellenza: Cersei Lannister. Game of Thrones 8 si avvia dunque alla propria conclusione, cercando di serbare qualche sorpresa ai fan, in gran parte piuttosto straniti fino a questo momento.
Game of Thrones 8×05: finalmente una puntata degna
Cominciamo dando una lieta notizia: perlomeno questa battaglia si vede. Il che è un bel passo avanti rispetto alla Battaglia di Grande Inverno. Dal punto di vista visivo, anzi, la puntata dà tutto il suo meglio, sfoderando davvero immagini straordinarie. Alcuni dei detrattori più accaniti dell’ottava stagione del Trono potranno finalmente dirsi dunque un po’ meno infelici: questa puntata raggiunge livelli che le 4 precedenti non avevano mai nemmeno sfiorato. Non siamo ovviamente alla qualità delle prime sette stagioni, ma almeno stavolta si può dire che ci abbiano provato. La puntata regala infatti i migliori e più spettacolari colpi di scena fino ad ora, degni del nome che portano. Perché davvero, definire come tali le morti di Theon Greyjoy e Jorah Mormont nella terza puntata, tra le più telefonate della storia, ci aveva fatto storcere parecchio il naso.
Game of Thrones 8×05: rimangono alcune perplessità
Certo, non siamo certo qui a dirvi che la puntata sia priva di difetti, tutt’altro. Rimangono alcune forzature non da poco, e i buchi di trama si susseguono senza sosta, il che rimane un delitto per una serie come questa, che aveva fatto della coerenza la propria cifra. Resta inoltre il fatto che in alcuni momenti sembra che gli sceneggiatori non conoscano del tutto i personaggi che portano sullo schermo, a meno che non siano lineari come il fedele Jon Snow. Da segnalare anche, a proposito dei nuovi personaggi, l’inutilità di molti di essi (il Capitano Strickland cosa ce lo hanno presentato a fare, se poi non lo vedi dire o fare nulla?).
Game of Thrones 8×05: alcune note liete
Ad ogni modo, le note positive della puntata sono davvero molte, finalmente. Prima di tutto, il personaggio di Tyrion riacquista un po’ dello spessore perduto. Inoltre, si perde finalmente almeno un pizzico (soltanto un pizzico) di quella volgare linearità che aveva afflitto tutta l’ottava stagione. Gli eventi appaiono ora un po’ meno prevedibili, e anzi si resta sinceramente sorpresi in più di un’occasione. Assistiamo addirittura ad una mossa tattica decente e credibile durante la battaglia, qualcosa a cui i Targaryen non ci avevano abituato. E intendiamo entrambi i Targaryen (gli strafalcioni tattici di Jon nella Battaglia dei Bastardi li ricordiamo tutti). Alcuni personaggi poi riescono ad attrarre su di sé i momenti migliori della puntata, come ad esempio il luciferino Euron Greyjoy e il Mastino. Quest’ultimo in particolare mostra sempre meglio le diverse sfaccettature attribuitegli, grazie anche ad una prova recitativa di spessore. Se parliamo di recitazione, però, c’è qualcuno che merita un capitolo a parte.
Game of Thrones 8×05: meno male che Cersei c’è
Stiamo parlando della talentuosissima Lena Headey, spettacolare interprete della terribile Cersei Lannister. Il personaggio, tra i più odiati della serie, rimane secondo noi il migliore tra i sopravvissuti alla mattanza qualitativa di questo Trono di Spade 8, ed i meriti vanno soprattutto alla recitazione della Headey, davvero di altissimo livello. Riesce infatti a passare dalla superbia alla debolezza in un amen, senza però perdere un millimetro di credibilità. La fragilità di un personaggio forte può spesso essere difficile da mostrare a livello emotivo, ma non per lei. Risultano quindi impietosi i confronti con i suoi colleghi, specialmente Kit Harington ed Emilia Clarke, molto più scolastici a livello interpretativo ed in balia della sceneggiatura. Emotivamente i momenti migliori sono sempre quelli che la vedono protagonista, e questo non è poco quando hai ucciso alcuni tra i personaggi più amati di Westeros.
Game of Thrones 8×05: un ritorno alle origini
Sebbene, come accennato in precedenza, non siamo neanche lontanamente ai livelli delle prime puntate, almeno a livello stilistico si respira un glorioso ritorno al passato. Finalmente la dicotomia tra bene e male torna ad essere più un conflitto interiore che una mera contrapposizione di schieramenti. Buoni e cattivi tornano a confondersi tra loro, portando chi guarda a “fare il tifo” prima per l’uno e poi per l’altro, senza soluzioni di continuità. Un bel sospiro di sollievo dunque: anche se non riesce a risollevare del tutto una stagione per noi deludente, riesce almeno a far capire dove vuole andare a parare. Finalmente, aggiungeremmo.
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Riassunto
Sebbene, come accennato in precedenza, non siamo neanche lontanamente ai livelli delle prime puntate, almeno a livello stilistico si respira un glorioso ritorno al passato. Finalmente la dicotomia tra bene e male torna ad essere più un conflitto interiore che una mera contrapposizione di schieramenti. Buoni e cattivi tornano a confondersi tra loro, portando chi guarda a “fare il tifo” prima per l’uno e poi per l’altro, senza soluzioni di continuità. Un bel sospiro di sollievo dunque: anche se non riesce a risollevare del tutto una stagione per noi deludente, riesce almeno a far capire dove vuole andare a parare. Finalmente, aggiungeremmo.