Poco dopo l’uscita del suo settimo disco, Lover, Taylor Swift ha annunciato anche un documentario, Miss Americana, sulla sua vita nella carriera della musica, su ciò che l’ha formata e l’ha costruita come icona – prima della musica country e poi del pop – su ciò che l’ha portata alle vette delle classifiche per cui ha collezionato premi su premi, dritta dritta sulla strada del mito e di un personaggio che è andata costruendosi passo per passo, sfruttando le vittorie e le sconfitte, osservando ciò che la gente voleva e sfruttando questa cosa all’ennesima potenza ma senza mai perdere la propria integrità e ciò che la rende così straordinariamente lei.

Miss Americana ha fatto discutere di sé  ancora prima di uscire, con tutta la questione di Scott Borchetta e Scooter Braun dopo che quest’ultimo ha comprato la sua ex etichetta discografica, Big Machine, e c’era la possibilità che lei non potesse più performare le sue vecchie canzoni in quanto non ne deteneva i pieni diritti. Tuttavia pare che l’ordalia si sia risolta e ora Netflix ci offre su un piatto d’argento la possibilità di vedere questo documentario che non è solo la mera rappresentazione della vita di una persona famosa, ma anche una riflessione critica di ciò che pensavamo di sapere o che non sapevamo affatto.

Miss Americana: cattiva reputazione

Miss Americana, CinemaTown.it

Taylor Swift è uno di quei personaggi pubblici che fa parlare di sé, non solo quando esce un nuovo singolo o un nuovo album, ma sempre quando mette il piede fuori casa. Essere sotto i riflettori non è mai stato vero come con lei. E, soprattutto, il pubblico aveva spesso qualcosa da dire o ridire sulla quantità di uomini che ha frequentato, e di relazioni che ha avuto: Joe Jonas, Harry Styles, Calvin Harris, Taylor Lautner, Tom Hiddleston e la lista è lunga. Nessuno poi scorderà quella famosa volta in cui Kanye West le ha preso di mano il microfono mentre lei ringraziava dopo aver vinto il premio al miglior video musicale – con You Belong With Me – per dire che in realtà il video più bello era quello di Beyoncé. Era l’anno 2007 e Taylor aveva solo 17 anni. Un vero e proprio atto di bullismo contro una ragazzina ancora minorenne.

Taylor Swift è in grado di scatenare questo nelle persone, questa specie di astio, è in grado di dare sui nervi alle persone e in particolare ad alcune donne. Perché? Perché troppo bionda? Troppo perfetta? Troppo alta? Ha le gambe troppo lunghe? Gli occhi troppo azzurri? Ha frequentato troppi ragazzi? Si può davvero frequentare troppi ragazzi? E quindi Taylor si chiede se sia questo il prezzo della fama o se sia solo la gelosia genuina della gente?

Cos’è che è cambiato da un momento all’altro? Cosa è cambiato da quando era una giovane ragazza ingenua e innocente che voleva solo cantare la sua musica, che tutti trovavano brava, carina e graziosa a essere considerata una donna odiosa e falsa? Taylor è sparita per un anno per capirlo e forse non lo ha mai capito. Ma ha deciso che non sarà questo ciò che la dovrà caratterizzare; la gente che un giorno ti ama e il giorno dopo ti tira odio gratuito. Si può prendere tutto quell’odio quella rabbia e quella disperazione e farne qualcosa di bello. Una canzone, un album.

Miss Americana: una brava ragazza non impone le proprie idee sugli altri

taylor swift miss americana cinematown.it

Una brava ragazza non impone le sue opinioni sugli altri. Una brava ragazza sorride e saluta e dice grazie. Una brava ragazza non mette a disagio con le sue opinioni.

Taylor si è stancata di essere quel tipo di brava ragazza perché ha capito l’importanza e l’influenza della propria voce e non solo per cantare. Non si può stare in silenzio quando succedono delle cose che non ti piacciono, soprattutto quando si assiste a forme di ingiustizia e disparità. Messaggio politico che Taylor, a 27 anni, ha trovato la forza di lanciare. Prima le dicevano sempre di stare zitta, soprattutto nella musica country, alla gente non interessa sapere delle sue opinioni politiche ma solo ascoltare le sue canzoni sull’amore e sui cuori spezzati.

Quello è facile da comunicare, quello mette tutti d’accordo. Tutti hanno avuto il cuore spezzato o si sono innamorati e comunque non è qualcosa su cui le persone normalmente litigano. Ma quando si tratta di votare repubblicani o democratici, destra o sinistra, allora quello è in grado di far tirare fuori i coltelli a un pranzo in famiglia. L’ultimo album ha fatto incetta di canzoni che lanciano messaggi politici, da You Need To Calm Down a The Archer, Miss Americana & The Heartbreak Prince e The Man

Anche il suo messaggio lanciato su Instagram in cui invitava le persone ad andare a votare alle elezioni del senato in Tennessee, prendendo posizione contro la repubblicana Marsha Bleackburn perché rappresenta tutto ciò che Taylor disprezza, omofoba e persino misogina. A molti è sembrato un banalissimo post da parte di un’altra persona famosa che vuole provare a dare il giusto esempio e dare l’impressione di essere interessati a ciò che li circonda, ma per Taylor si è trattato di ore e ore di discussione col suo team che era contrario a questa scelta. Non è casuale che la cantante sia sempre rimasta in silenzio in merito a questioni che hanno a che fare con la politica, alcuni l’hanno additata addirittura come cripto-conservatrice. 

Miss Americana: solo i giovani

Miss Americana, CinemaTown.it

In un mondo dominato da sovranisti/nazionalisti che hanno a cuore solo il proprio potere, in un mondo dominato dal razzismo, dall’omofobia, dal fascismo sembra ci sia poco in cui sperare. Taylor parla a tutti quei giovani – quelli che sono minoranza – che si alzano la mattina per andare a scuola e leggono qualche brutta notizia sul “gender gap” o sui “matrimoni gay saranno illegali” o che “le persone transgender sono un abominio”. A loro lei dice “non demordete. C’è speranza. Solo i giovani sono il faro di speranza che illumina l’oscurità in cui questo mondo attualmente si ritrova.

Eccola: una ragazzina che componeva canzoni nella sua cameretta e si esibiva nei piccoli spettacoli locali di musica country che sognava di poter dare ancora più spazio alla propria voce, di poter far diventare realtà quei sogni che annotava nei suoi diari. Quella ragazzina ce l’ha fatta.

Leggi Anche: Miss Americana – i primi dettagli sul documentario

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  • Regia
  • Recitazione
  • Sceneggiatura
  • Fotografia
  • Colonna sonora
4.7

Riassunto

Poco dopo l’uscita del suo settimo disco, Lover, Taylor Swift ha annunciato anche un documentario, Miss Americana, sulla sua vita nella carriera della musica, su ciò che l’ha formata e l’ha costruita come icona – prima della musica country e poi del pop – su ciò che l’ha portata alle vette delle classifiche per cui ha collezionato premi su premi, dritta dritta sulla strada del mito e di un personaggio che è andata costruendosi passo per passo. Miss Americana ha fatto discutere di sé  ancora prima di uscire, con tutta la questione di Scott Borchetta e Scooter Braun dopo che quest’ultimo ha comprato la sua ex etichetta discografica, Big Machine, e c’era la possibilità che lei non potesse più performare le sue vecchie canzoni in quanto non ne deteneva i pieni diritti. Tuttavia pare che l’ordalia si sia risolta e ora Netflix ci offre su un piatto d’argento la possibilità di vedere questo documentario che non è solo la mera rappresentazione della vita di una persona famosa, ma anche una riflessione critica di ciò che pensavamo di sapere o che non sapevamo affatto.

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