
La già programmata premiere di No time to die in Cina il prossimo aprile è stata annullata, assieme ad un tour pubblicitario posticipato, a causa della lotta al Coronavirus. La notizia arriva dopo che il Paese ha già chiuso a tempo indeterminato le sue oltre settantamila sale cinematografiche, per evitare un contagio di massa, causando all’industria cinematografica cinese una perdita di oltre un miliardo di dollari.
Il Sunday Times ha riportato le parole di un addetto ai lavori, secondo il quale anche nel caso in cui le sale cinesi riuscissero a tornare a regime per tempo, Daniel Craig, il co-sceneggiatore di No time to die Phoebe Waller-Bridge e Naomi Harris sarebbero tra quelli che non potrebbero ottenere l’autorizzazione medica per il viaggio.
Il Coronavirus ha attualmente infettato oltre sessantanovemila persone in tutto il mondo, principalmente nella Cina continentale, uccidendo milleseicentosessantanove individui, di cui quattro al di fuori del Paese, secondo la CNN. Il bilancio economico di quest’epidemia ha già colpito duramente Hollywood, poiché la Cina ha il secondo più proficuo box office mondiale.
Ripercorrendo i precedenti di 007 prima di No time to die, in Cina Spectre aveva incassato 83,51 milioni di dollari, su un totale di 880,67 mondiali. Il box office da record più recente invece risale ad Avengers: Endgame, risultato come il film di maggior incasso di tutti i tempi coi suoi 2,8 miliardi mondiali, di cui 614,32 milioni nella sola Cina. L’attuale bilancio del botteghino in Cina è stato ben illustrato durante il fine settimana del capodanno nazionale, avvenuto lo scorso mese, in cui gli incassi sono ammontati a soli 2 milioni di dollari, in straripante calo rispetto ai 507 dell’anno precedente, secondo THR.
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