John Krasinski ha già delle buone idee pronte per il terzo capitolo di A quiet place. Le ottime recensioni ottenute dagli screening test hanno sicuramente incoraggiato il regista, che già col primo film aveva ottenuto un’impennata di incassi, capitalizzando quasi 400 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di 17. In un’intervista con Collider, ha quindi espresso le sue prime intenzioni di fare un terzo film. Questi pensieri sono giustificati dall’opinione della moglie, Emily Blunt, protagonista di A quiet place, che leggendo la sceneggiatura del secondo capitolo l’ha percepita come un collante tra due episodi.
È interessante, non avevo pensato ad un secondo film quando scrissi il primo. Tuttavia mi sono posto delle domande mentre buttavo giù le idee. Il primo A quiet place finisce in un modo che lascia la porta aperta ma non dice nulla, perché iniziai a chiedermi se non sarebbe stato figo immaginare dove poteva arrivare la trama con un secondo film, che non ho mai preso davvero in considerazione.
Così, quando mi sono messo a scriverlo, ho ricominciato da dove avevo lasciato, buttando giù delle annotazioni alle idee più particolari, in modo tale che siano già pronte a darmi degli spunti utili nel caso mi dicessero di farne un terzo.
Quale fosse la domanda che si stava ponendo Krasinski durante la stesura della sceneggiatura di A quiet place II, le immagini terrificanti che gli sono passate per la testa e in che modo pensa di terminare il franchise, ancora non è chiaro, ma sembra proprio che non si farà cogliere impreparato nel caso in cui gli venisse chiesto di scrivere il terzo film – il ché, basato sui presupposti che abbiamo fino ad ora, è alquanto probabile. L’intervista completa a Krasinski è disponibile su Collider.
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