Il film è stato rilasciato diciassette anni fa, Mulholland Drive viene visto come il film più importante del secolo perché ancora non si smette di discuterne. Come mai Diane, l’aspirante attrice, è relazionata con Betty? La fine è davvero l’inizio? Qual è il significato di quell’inquietante nightclub, Silencio? E che cosa c’era nella scatola misteriosa? Chi era l’anziana coppia che rideva? E che cosa c’entrava il cowboy? C’è un significato più profondo a tutto questo – oppure è solo un errore cercare di decifrare qualsiasi cosa Lynch faccia? Mulholland Drive è un film del 2001 diretto da David Lynch, recensito molto bene all’epoca, e che col tempo è cresciuto di autorevolezza e reputazione.

Perché? Essenzialmente perché è un film misterioso che non risolve mai il suo mistero. Anche i suoi più grandi ammiratori odiano trovarne una spiegazioni o resistono al volerlo spiegare. Questo è un film dove l’attitudine al mondo opta per un’atmosfera fatale anziché alla risoluzione. Tuttavia, è trattato come un monumento a qualcosa, incluso alla morte e al dopo-vita spirituale del business dell’immagine e del misero tentativo delle tante belle ragazze che cercano di raggiungere lo schermo ed essere importanti quanto l’acqua. Ma qual è questo inquietante fascino che questo capolavoro contemporaneo possiede? Vediamo ripercorrere alcuni degli elementi più salienti di Mulholland Drive.

La strada

mulholland drive cinematown.it

Mulholland DR, un cartello stradale che indica una strada piena di curve serpeggianti che segue il crinale di una montagna verso il nord di Los Angeles e che raggiunge quasi le 50 miglia, da nord-ovest al centro della città di Pacific Ocean. Andando a ovest, alla prima uscita c’è una strada finta, ma poi si finisce nel fango. Anche se pericolosa da percorrere per le tante curve che impediscono la vista, la strada viene celebrata per i suoi immensi panorami – dalla città fino al sud, di notte appare come una scatola di gioielli puntellata di neon: al nord, invece, c’è la densa e calda Valle di San Fernando (il posto dove opera l’industria del porno); a ovest, l’infinito Pacifico; e qualche volta a est, il scintillio polveroso del deserto che separa Los Angeles dal resto degli USA.

La strada ha tante palazzi imponenti (quella di Marlon Brando e Jack Nicholson) e tante baracche abbandonate dove si possono trovare tracce di appuntamenti segreti, scambi di droga e raduni di gang come quella di Charles Manson. Vita selvaggia: falchi, coyote, gatti feroci, cervi, serpenti e altro ancora. La strada è chiamata così per William Mulholand (1855-1935), il soprintendente per l’acqua e l’elettricità di LA, l’ingegnere che ha dato vita al piano che ha permesso di rendere potabile l’acqua della Owens Valley e della Sierra. Questa è la storia che sta dietro il film Chinatown.

I personaggi

Mulholland Drive, CinemaTown.it

Betty (Naomi Watts), di Deep River in Ontario, arriva a Los Angeles per diventare una stella del cinema. E’ bella e piena di speranza, e così all’antica all’inizio che è leggermente stupida. Questo è un tratto importante perché significa che il pubblico non può davvero identificarsi in lei. Non c’è alcun personaggio in Mulholland Drive che si può veramente amare o di cui ci si può fidare. Lei è Betty Grable: potrebbe essere Betty Bacall senza la sua acidità: potrebbe anche essere Bette Davis (con un po’ più di arroganza). Lei è Betty Boop in rosa e grigio e vive d’azione. Ed è brava. Avrebbe potuto fare tanta strada. Quando fa l’audizione, con l’assurdamente abbronzato e rigido Chad Everett nel ruolo di Jimmy “Woody” Katz, riesce a stupire tutti, mettendo la mano di lui sulle proprie natiche, e ferma la prova.

Non che ci fosse uno show, perché il tristemente amato Wally (James Karen), il mancato produttore all’audizione, non riuscirà mai a realizzare il film che voleva. Questo è quello che apprendiamo dall’ottimo agente del casting che sta lì, quella che prende Betty per una ripresa al The Sylvia North Story (un “vero” film). Deve saperlo – era sposata con Wally una volta. LA è una città di persone traumatizzate che vagano e dove qualche volta ti devi fermare per ricordarti chi ti sei scopato. Poi c’è la bruna (Laura Harring). Bella, sensuale, voluttuosa, ma con qualche traccia di dama da film noir a basso costo. Mentre sta percorrendo la Mulholland di notte, si ritrova in un incidente d’auto.

O a causa di una commozione cerebrale o perché sta sognando, barcolla giù per la ripida collina nel suo abito da cocktail e trova riparo in un complesso di appartamenti. Si nasconde nell’appartamento della zia di Betty (un’attrice che al momento è via per girare un film), quindi quando Betty entra e la trova nella doccia nuda ma con l’acqua chiusa, Betty è talmente dolce e ingenua che non chiama la polizia. Invece le chiede il suo nome. La bruna, guardando verso il poster di Gilda appeso alla parete, risponde che il suo nome è RitaCamilla Rhodes (Melissa George) è una dolcezza bionda, con un che di Debbie Reynolds e Sandra Dee, in un connubio di rosa e uno sguardo che la sa lunga.

Ma cos’è che sa? Che, nonostante la sua audizione vecchio stile (canta I’ve Told Every Little Star), otterrà la parte in The Sylvia North Story. Ma… Adam Kesher (Justin Theroux), il regista di TSNS, sta ancora cercando un’attrice; vede Betty da lontano, e sa, quando si scambiano quello sguardo, quello lungo, amorevole, sa che Betty è quella giusta. Eppure il misterioso e piuttosto minaccioso Cowboy che detiene i poteri dell’impresa (Monty Montgomery), gli dice che invece deve essere Camilla Rhodes. Allora Adam viene minacciato di essere buttato fuori dal business – lo zittiscono – se non fa come gli dicono loro. Quindi quando Camilla fa la sua audizione, Justin dice “È lei!”. Alla povera Betty si spezza il cuore.

A chi è dedicato Mulholland Drive

Mulholland drive cinematown.it

Il film è dedicato a Jennifer Syme morta nel 2001. Era un’amica di Lynch che voleva essere un’attrice. Ha girato una scena in un suo film, Lost Highway, ed è morta in un incidente d’auto a Los Angeles mentre Mulholland veniva girato. Yvette Vickers venne trovata nell’aprile del 2011 nel suo cottage da un vicino sul Benedict Canyon. Si diceva che avesse 82 anni (è nata nel 1928) e potrebbe essere stata morta da un anno al momento del ritrovamento. Ma ha avuto i suoi bei momenti: è stata modella per Playboy nel luglio 1959, ha avuto un ruolo importante in Attack Of The 50-Foot Woman (1958) e un’altra parte più piccola in Sunset Boulevard negli anni ’50.

ll vicino che l’ha trovata si è preoccupato quando ha visto la posta fuoriuscire dalla buca delle lettere. La strada di Sunset Boulevard compare brevemente in Mulholland Dr, ma i due film sono paralleli in una maniera peculiare. Nel film del 1950, Joe Gillis si ritrova nella casa di Norma Desmond. Viene assunto, come sceneggiatore e compagno, ma Norma lo deve cacciare alla fine quando lui le chiede di essere libero. In Mulholland Dr, Betty arriva nell’appartamento di zia Ruth, ma viene anticipata. La donna che sta lì, Rita – poi Camilla – è già lì, ed è una strega che non lascerà andare via Betty, e non le permetterà di essere Camilla.

Le allucinazioni

Mulholland drive cinematown.it

Quando Betty arriva all’aeroporto di Los Angeles, sembra che abbia incontrato Irene (Jeanne Bates) sull’aereo, una normale vecchia signora amichevole. C’è un uomo con lei e come saluto i due danno a Betty tutta una serie di buona fortuna e “prenditi cura di te”. Sembra una cosa di routine, ma poi c’è la scena di questa coppia nei sedili posteriori di un taxi che se ne sta andando. Potrebbe essere un momento spaventoso qualsiasi di questo film horror. Ma i due stanno ridendo, anche se non si sentono suona di risate. Non è un momento di allegria, come a dire “Che ragazza carina che era!” No, è più crudele e gongolante, sembra piuttosto voler dire “Che idiota! Ci è o ci fa?”.

Questi due sembrano aver capito come siano andate le cose, che sanno che Betty finirà per essere cadavere. Questi due potrebbero essere i giudici del contest di jitterbug che Betty ha vinto e questo vuol dire che alla fine il suo passato innocente è tornato per tormentarla. Risponde a qualche domanda, per esempio, chi sia Jennifer Syme a cui Mulholland Drive è dedicato. Alla fine, le allucinazioni di Betty vedono delle versioni in miniature di questa coppia – come vermi o bachi – che strisciano sotto la sua porta chiusa, ancora ridendo, pronti a nutrirsi di lei.

Quando Betty va a fare la sua audizione, si ritrova in una stanza piena di voyeurs sull’attenti. Wally cerca di essere amichevole; Woody vuole essere urbano; il regista cerca invano qualche consiglio pretenzioso. Superficialmente, sono tutti gentili con Betty, ma la gentilezza è in rovina in questo mondo. Stanno aspettando come a voler fare un’imboscata per vedere quanto lontano andrà Betty – se metterà la mano di Woody sulle proprie natiche; quanto sospirerà al bacio; quanto seducente o esposta potrà essere.

L’interpretazione di Mulholland Drive è a discrezione degli spettatori

Naomi watts nelle palme cinematown.it

Mulholland Drive è visto come il più grande film mai fatto. È pieno di sentimenti contrastani per Los Angeles, ma di sicuro trasmette un senso di disperazione nei confronti dei vecchi film mainstream che caratterizzarono Hollywood. E vogliamo parlare del personaggio macabro interpretato da Naomi Watts? Non è solo un’attrice col make-up… è uno spirito affetto dalla peste. Il film è sicuramente ipnotico: veniamo condotti lungo una strada che sembra portare da qualche parte, ma nulla porta da nessuna parte alla fine, e questo già prima che i personaggi inizino a scindersi per ricombinarsi in nuova carne come catturati in un caleidoscopio.

Mulholland Drive non è come Memento, dove se guardi da vicino potresti sperare di risolvere il mistero. Non c’è alcuna spiegazione. Potrebbe non esserci nemmeno un mistero. Si potrebbe dire che il film sia diviso tra il sogno di Betty e la sua realtà, ma è contro-produttivo continuare ad analizzarlo. Potrebbe anche essere una fantasia indotta dalla droga o anche una personale interpretazione della vita di qualcuno che è morto, ma in realtà è un film fatto per lo spettatore che vede quello che vuole vedere. Oppure è un sogno collettivo – l’indizio potrebbe essere nel titolo. Mulholland Drive è una strada piena di curve tortuose che racconta la storia di Hollywood.

Il film preferito di Lynch è Sunset Boulevard, ma questa strada racconta una storia diversa. La giovane Betty sembra venire da un altro mondo, e il suo suicidio ricorda quello di Peg Entwistle nel 1931, diventata un simbolo della tragedia di Holllywood. È una fiaba gotica, come Barbablu. La coppia anziana ne è un esempio: appare gentile e amorevole ma si scopre essere una coppia di demoni travestiti. Lynch ci porta dietro angoli che non siamo sicuro di voler esplorare, come una scatola, dove veniamo inghiottiti in un buco nero. È molto malizioso in ciò che vuole farci scoprire o dove vuole portarci.

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