Il cinema di Bellocchio trionfa ai David di Donatello 2020Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema che con Beppe Caschetto e Simone Gattoni ha coprodotto Il Traditore, si è dichiarato entusiasta di questa vittoria:

Ne siamo particolarmente felici, Marco Bellocchio è uno dei nostri autori più amati, di cui ammiriamo e sosteniamo da sempre ogni progetto creativo, anche il più originale e controcorrente; è uno dei pochi registi capaci di interpretare in chiave contemporanea quel cinema civile che appartiene alla nostra migliore tradizione. Il ritratto di Buscetta che ci ha restituito, insieme al racconto di quegli anni insanguinati, resterà una delle pagine più belle della storia del nostro cinema, un film di particolare tensione e bellezza, spinto da un forte spirito civico, interpretato da Pierfrancesco Favino in stato di grazia. A loro le nostre congratulazioni per questi David meritatissimi.

Vorrei complimentarmi anche con i produttori Matteo Rovere e Andrea Paris, con i quali condividiamo una delle statuette più ambite, quella per il Miglior produttore, per il film Il primo re. Un David che premia un percorso produttivo iniziato da quando Matteo Rovere ha mosso i primi passi, credendo nelle sue idee nuove e ambiziose. E questa alla base del “Il primo re” era talmente originale e fuori dagli schemi che era impossibile non affrontare insieme.

Grazie anche a Roberto Benigni che con la sua interpretazione meravigliosa ha illuminato questo anno di cinema. E a Matteo Garrone, Pietro Marcello a tutti gli altri registi, attori, autori e produttori con i quali abbiamo scritto quest’anno una storia di grandi successi che ha portato i film che Rai Cinema ha contribuito a realizzare alla conquista di 20 David di Donatello. Un numero che consolida la centralità della Rai nel cinema e che ci dà la forza per continuare a garantire il pluralismo produttivo che ha caratterizzato negli ultimi anni il lavoro della nostra società, un lavoro sviluppato nel tempo con tutti i produttori indipendenti anche grazie alla grande autonomia editoriale che i vertici della Rai ci hanno sempre concesso.

Ed è la conferma di un sistema di cinema pubblico che funziona, costruito in questi anni con l’azione determinante del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che non ha mai mancato di dedicare risorse e grande attenzione a tutto il settore. E grazie a tutto il cinema italiano che ieri sera, nella Cerimonia di consegna dei David, ha fatto sentire la sua voce più vivace e combattiva che mai, per dire con forza che il cinema e l’audiovisivo – purtroppo tra i settori più colpiti in questa crisi globale – vogliono ripartire con grande energia. Registi, attori, produttori, tecnici e istituzioni siamo ora uniti e allineati per combattere un’emergenza che non è più soltanto sanitaria, e l’energia che emerge in questo momento ci aiuterà a trovare forme e modi per continuare a fare cinema.

Il cinema non vuole fermarsi e non si ferma. Lo dimostrano le numerose iniziative che si stanno concretizzando per sperimentare soluzioni alternative e aggirare le difficoltà di questo momento. Non dobbiamo perdere il contatto con il pubblico se vogliamo tornare a presentare i nostri film nei festival e condividerli con gli spettatori di tutto il mondo, dobbiamo aprirci a forme di fruizione diversificate per le diverse tipologie di prodotto, ma dobbiamo tornare al consumo di cinema sul grande schermo per permettere a tutti di vivere l’esperienza unica che soltanto la sala cinematografica può regalarci.

Anche Nicola Claudio, presidente di Rai Cinema, ha espresso la sua felicità per i risultati ottenuti ai David di Donatello 2020:

L’emergenza darà sicuramente impulso alla creatività e nuova vita alla produzione cinematografica e credo che tra non molto torneremo a fare cinema e lo faremo tutti insieme, con nuove idee e voglia di fare. Voglio esprimere ancora un grazie speciale all’Accademia dei David, al suo presidente Piera Detassis, e in particolare a tutta la Rai per aver creduto e reso possibile, nonostante le grandi difficoltà non solo tecniche, questo momento di incontro tra il cinema italiano e il suo pubblico. Ora che c’è un grande bisogno di cinema come di cultura, il cinema ieri sera ha detto che c’è ed è pronto a ripartire.

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