La National Association of Theater Owners – la NATO, ma un po’ diversa – che rappresenta quasi settantamila sale di proiezione in quasi cento paesi, sta monitorando la situazione delle riaperture cinematografiche a livello mondiale in relazione alle proiezioni di mercato dei singoli paesi. I risultati dello studio stanno rilevando che entro il 17 luglio, tutto il mondo potrebbe essere pronto per il rilascio di Tenet, ultimo film di Christopher Nolan su cui l’intera industria cinematografica sta puntando per rinascere dalla crisi del COVID-19.

Infatti Tenet, che è costato a Warner Bros. 200 milioni di dollari, rappresenta il ritorno al cinema dei blockbuster e le domande che stanno attanagliando le major sono due: guadagnerà abbastanza? Le condizioni sanitarie delle sale saranno sicure? Per capire se le cose saranno promettenti, le catene stanno facendo dei piccoli test riportando in sala grandi classici come Harry Potter e Indiana Jones, che stanno lentamente riportando dati ottimistici inizialmente riportati da Business Insider, che sottolinea un 95% di rialzo positivo per le previsioni nell’immediato futuro.

Un risultato che per Tenet rappresenta la salvezza e di conseguenza per il resto dell’industria cinematografica, a dir poco rassicurate dalle stime che incitano le catene a investire nella messa in sicurezza sanitaria delle sale. A livello nazionale però la situazione è più delicata perché nell’area di New York e di Los Angeles gli esercenti stanno rallentando l’apertura dei cinema a titolo precauzionale e la titubanza potrebbe causare uno strascico negativo per quello che riguarda gli introiti nazionali. A livello internazionale, però, la percentuale di successo della strategia di marketing post COVID-19 è del 90%.

La stima del 90% è coerente con quanto riportato ufficialmente dalla NATO ai principali distributori, ma non può essere affatto confermato dal mercato indipendente. La quota è inoltre destinata a ricoprire la quota di mercato rappresentata da questi teatri, e non solo il conteggio numerico dei singoli teatri. Questo numero sarà comunque molto difficile da raggiungere col mercato casalingo nei maggiori mercati dell’area di New York e Los Angeles, che rappresentano fino al 15% della quota del lordo annuale nazionale nell’arco di cinquantadue settimane, ha dichiarato il presidente della distribuzione nazionale della Paramount, Chris Aronson.

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