Un sequel di 28 giorni dopo, intitolato 28 anni dopo, è in fase di sviluppo da parte dello scrittore e del regista originali, con una nuova trilogia in programma. Il classico dell’horror moderno del 2002, scritto da Alex Garland e diretto da Danny Boyle, ha come protagonista Cillian Murphy nel ruolo di un uomo che si risveglia da un coma di un mese per scoprire che la società è crollata e Londra è invasa da esseri umani infettati dal “virus della rabbia”. Il film è stato seguito da un sequel, 28 settimane dopo, uscito nel 2007, anche se Boyle e Garland sono stati coinvolti solo come produttori esecutivi.

Ora, a distanza di due decenni, un nuovo sequel è ufficialmente in fase di sviluppo da parte dello sceneggiatore e del regista originali. Secondo The Hollywood Reporter, Danny Boyle e Alex Garland stanno unendo nuovamente le forze per 28 anni dopo, con la speranza di lanciare una nuova trilogia. Boyle sarà il regista del primo capitolo, Garland sarà l’autore di tutti e tre e il budget per ogni film si aggirerà intorno ai 75 milioni di dollari. Per il momento, 28 anni dopo non è ancora legato a uno studio o a uno streamer, anche se dovrebbe arrivare sul mercato questa settimana.

Uscito nel 2002, 28 giorni dopo è stato un successo a sorpresa che ha fruttato 85 milioni di dollari al botteghino con un budget modesto di 8 milioni, uno dei film horror più redditizi dell’anno. Forse più significativamente, 28 giorni dopo è ampiamente accreditato per aver rivitalizzato il genere zombie e influenzato il successivo decennio di film e spettacoli televisivi sugli zombie, nonostante Boyle non lo consideri un film sugli zombie. Grazie a 28 giorni dopo, gli zombie non erano più rappresentati come lenti e letargici, ma veloci e feroci, e c’era anche una maggiore attenzione al dramma incentrato sui personaggi.

28 giorni dopo, in parti uguali tra horror post-apocalittico e acuta allegoria politica, si concentrava sulla natura delle pandemie e sulla fragile struttura della società, argomenti che colpirono molto nel 2002, subito dopo l’11 settembre. Oggi, a distanza di due decenni, la natura delle pandemie non è mai stata così attuale a causa della pandemia COVID-19, che ha ispirato molti a rivisitare il film. Con i piani per il sequel ora in atto, resta da vedere come Garland e Boyle aggiorneranno 28 anni dopo con un’acuta allegoria politica e forse definiranno un altro decennio di media sugli zombie.