Da oggi, 3 Dicembre, sarà disponibile sul catalogo netflix Arrival, grande successo del 2016, diretto da Denis Villeneuve. Presentato in anteprima al Toronto Film Festival, Arrival è stato ampiamente elogiato come uno dei migliori film di fantascienza degli ultimi decenni.

Quando un misterioso oggetto proveniente dallo spazio atterra sul nostro pianeta, per le susseguenti investigazioni viene formata una squadra di élite, capitanata dall’esperta linguista Louise Banks a cui viene affidato il compito di provare a comunicare con gli alieni.  Ad aiutare Louise c’è Ian Donnelly, un fisico teorico che  dovrà decifrare il linguaggio degli eptapodi dal punto di vista matematico. Mentre l’umanità vacilla sull’orlo di una Guerra globale, Banks e il suo gruppo affronta una corsa contro il tempo in cerca di risposte – e per trovarle, farà una scelta che metterà a repentaglio la sua vita e, forse, anche quella del resto della razza umana.

Sono diverse le domande che lo spettatore si pone durante il film, cerchiamo di dare risposta ad ognuna di esse.

Arrival – Chi sono gli alieni?

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Nonostante la paura e il frettoloso intervento militare, è chiaro che “gli ospiti” sono esseri non aggressivi. Le dodici navicelle spaziali, dette “gusci”, non lasciano emissioni o segnali radioattivi di interconnessione tra le navi. Non hanno impatto sull’ambiente come direbbero i moderni ambientalisti. Questi monoliti sono chiaramente venuti sulla terra per una ragione: comunicare. Louise, Ian Donnelly e il colonnello Weber concentrano la loro attenzione sul guscio atterrato nel Montana. Gli eptapodi sembrano essere delle creature composte da materiale evanescente, indistinto, in un primo momento ricordano dei ragni che comunicano attraverso suoni e simboli.

Arrival – Cosa vogliono gli alieni?

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È chiaro che il linguaggio degli alieni è totalmente diverso dal nostro, poiché essi percepiscono il tempo in modo non lineare e quindi il loro linguaggio diventa difficile da decifrare. Uno degli alieni, però, rivela a Louise che gli eptapodi avranno bisogno dell’aiuto della Terra tra 3000 anni e, anche se noi spettatori non scopriremo mai la natura di ciò che li minaccia, vogliono donare ai terrestri uno strumento di comprensione, ossia lo strumento alla base dell’alleanza tra l’umanità e gli eptapodi. In questo modo gli alieni aiuteranno Louise a imparare la loro lingua.

Arrival – Qual è il dono degli alieni?

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Gli eptapodi intendono trasmettere la loro percezione non lineare del tempo, a tutta l’umanità. Solo Louise, però, si dimostra accessibile e umile da poter ascoltare e imparare davvero il loro linguaggio. Il resto del congresso mondiale sceglie invece di adottare un approccio bellicoso nei confronti degli eptapodi, perdendo completamente di vista la verità della benevola missione degli alieni. Mentre il mondo li classifica come un pericolo chiaro e presente, specialmente dopo la decifrazione della parola “armi” nel contenuto di un loro messaggio, Louise ha la possibilità di parlare il loro linguaggio e di rompere i confini umani del tempo.

Gli eptapodi però non forniscono a Louise solo questo dono, ma anche la soluzione per fermare il governo Cinese, che ha dichiarato guerra agli alieni. La donna dovrà quindi fermare il generale Shang con una semplice telefonata. Attraverso la pronuncia di parole incomprensibili, la dottoressa farà cambiare idea al generale Shang evitando così il conflitto armato.

Arrival – Come si sviluppa il film?

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Il film si divide in due parti sovrapposte. Da una parte il film parla del tentativo di decifrazione della lingua degli eptapodi, mentre dall’altra ripercorre, in maniera non lineare, le tappe della vita di Louise; quest’ultima ha una figlia che nasce e cresce fino a che, una malattia rarissima, pone fine alla sua vita. Quelli che però ci appaiono come normali flashback, sono in realtà dei “ricordi dal futuro” ossia una sorta di premonizioni. Tuttavia ciò è comprensibile solamente nel finale.

Arrival – la spiegazione del film

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Non si parla mai del passato in Arrival, nonostante sia ciò che Villeneuve vuole farci credere sin dall’inizio, bensì di presente e futuro. Il tempo viene quindi modificato dagli eptapodi che sono arrivati sulla Terra, non per fare la guerra, ma per regalare agli umani il dono di modificare il tempo.

Un tempo pensavo che questo fosse l’inizio della tua storia. La memoria è una cosa strana, non funziona come credevo. Siamo così limitati dal tempo, dal suo ordine.”

Questa frase, posta all’inizio del film svela l’intero significato della storia. Imparare un nuovo linguaggio può quindi ampliare la mente umana e permetterle di plasmare il tempo. Veniamo dunque a conoscenza del fatto che in futuro Louise si sposerà con Ian e insieme concepiranno la piccola Hannah (notare come il nome della figlia sia palindromo, ossia si legga allo stesso modo da destra o da sinistra. Allo stesso modo gli eptapodi considerano il tempo).

Louise, pur conoscendo il tragico destino a cui Hannah andrà incontro, decide comunque di mettere al mondo la bambina tenendo, però, all’oscuro Ian di ciò che li avrebbe aspettati, per poi farlo in un secondo momento. In un toccante dialogo con la figlia, Louise racconta che il padre non ha avuto il coraggio di affrontare la situazione.

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