In occasione dell’uscita del film I miserabili di Ladj Ly, disponibile in esclusiva dal 18 maggio sulla nuova piattaforma digitale MioCinema.it e sulla Pay Per View Sky Primafila Premiere, il Clan dei Maddaloni insieme al campione di pugilato Clemente Russo raccontano il film di Ladj Ly in una video intervista. I miserabili si apre sui festeggiamenti sotto l’Arco di Trionfo subito dopo la vittoria dei Mondiali di calcio, un momento di coesione e di festa in cui la Francia si è sentita realmente unita, abbattendo qualunque tipo di distinzione sociale. Lo sport è infatti da sempre un fattore decisivo nel contrasto della povertà educativa ed è per molti occasione di riscatto, mentre al cinema il ring o il campo da calcio si trasformano spesso in metafore di vita.

Il Clan dei Maddaloni, composto dal maestro di judo Gianni, i suoi figli Pino (oro alle olimpiadi di Sydney 2000) e Marco (campione italiano di judo), è promotore di una palestra-sociale di Judo a Scampia, che offre ai ragazzi del quartiere un’alternativa per il proprio futuro grazie allo sport. L’iniziativa ha come obiettivo la rivalutazione della periferia e rappresenta un’oasi di legalità nel cuore delle Vele: un esempio di sportivi che hanno saputo realizzare uno dei modelli di aggregazione più virtuosi nati dalle periferie italiane. La famiglia Maddaloni, insieme al campione di pugilato Clemente Russo, offrono una testimonianza positiva sui temi trattati nel film di Ladj Ly, ambientato nelle periferie di Parigi e ispirato alle sommosse nelle banlieu del 2005. Gianni Maddaloni e il vicecampione di pugilato Clemente Russo hanno così commentato il film:

Ho visto il film I miserabili e mi sono commosso. Perché ho rivisto la mia infanzia, quella di ragazzi che non hanno colpa, sull’orlo di quella che può essere la condanna del loro futuro. Questo film non farà altro che fare del bene, aprendo gli occhi ai ragazzi.

Chi nasce in territori decentrati ha sempre più difficoltà nel realizzarsi, nell’avere un riscatto sociale e vita professione. Anche perché le zone decentrate sono quelle con meno strutture informative, sportive e lavorative.

Citando con eleganza il capolavoro di Victor Hugo, di cui mantiene la denuncia sociale, I miserabili di Ladj Ly è infatti un affresco sincero e autentico delle periferie parigine e dei miserabili del nuovo millennio, che diventano emblema delle periferie di tutto il mondo: il risultato è un poliziesco teso e avvincente, che non si abbandona a facili condanne, dove il confine tra bene e male si fa assolutamente labile, mentre tutti i personaggi diventano vittime alla ricerca di un personale riscatto o, più semplicemente, di sopravvivenza. Perché, proprio come affermava Victor Hugo nel suo celebre romanzo, “non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”. Il film di Ladj Ly ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes, il Premio Miglior Rivelazione agli European Film Awards, è stato candidato al Premio Oscar come Miglior Film Straniero e ha trionfato ai César ottenendo numerosi riconoscimenti tra cui Miglior Film.

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