Forse Liam Neeson non immaginava che le sue dichiarazioni a The Independent avrebbero sollevato una tale ondata di indignazione, polemiche e conseguenze. La star di Taken è stato travolto da una pioggia di critiche per aver confessato nel corso di un’intervista di aver contemplato un omicidio a sfondo razziale per sfogare la sua sete di vendetta dopo che la sua compagna aveva subito uno stupro.  L’episodio risale a ormai quarant’anni fa, quando Liam Neeson trascorse una settimana girando per le strade di periferia della sua città armato di spranga, sperando di essere avvicinato da qualcuno:

Sperando – ha ammesso con vergogna l’attore – che qualche bastardo nero uscisse da un pub e mi provocasse in qualche modo, sai? Cosi avrei potuto ucciderlo. Lei mi diceva, ‘Dove stai andando?, e io rispondevo, ‘Esco solo a fare una passeggiata’. Le ho chiesto subito se sapeva chi fosse stato. Lei ha detto no. Le ho chiesto di che colore fosse e lei ha detto che si trattava di un uomo di colore. È stato orribile…quando penso che ho fatto una cosa del genere.

Per sfogare il suo dolore Neeson avrebbe voluto punire un afroamericano qualsiasi, covando un impulso omicida di cui oggi non si capacita. L’attore ha infatti dichiarato di essere lui stesso ancora sotto shock per aver agito in modo così spaventoso. In realtà, l’intento di una confessione tale, era quello di spiegare l’istinto irrazionale che spinge chi subisce una violenza in famiglia alla sete di vendetta, come accade nel suo ultimo film Cold Pursuiit, ma la vicenda è stata considerata gravemente offensiva e razzista. Per questo motivo il red carpet della premiere newyorkese del suo nuovo film è stata annullato dalla Lionsgate, e l’attore ha personalmente voluto cancellare la sua apparizione al Late Night di Stephen Colbert. Moltissimi fan inoltre stanno chiedendo, con tanto di petizione, che Neeson venga rimosso dal cast del prossimo capitolo di Men in Black.

LEGGI ANCHE: Liam Neeson: i dieci anni di carriera nei film d’azione