Judi Dench, che ha fermamente condannato a suo tempo i comportamenti sessuali di Kevin Spacey e Harvey Weinstein, si dice ora preoccupata, in un’intervista rilasciata a British Magazine, che il loro lavoro possa essere dimenticato. “Che razza di agonia è questa?” ha aggiunto la Dench a Radio Times, come riportato dal Guardian:

Vorremmo forse negare i dieci anni all’Old Vic [il teatro di Londra dove Spacey ha avuto il ruolo di direttore artistico] e tutto ciò che ha fatto? E quanto sia stato meraviglioso in tutti quei film? Semplicemente non vedremo mai più i film che ha prodotto Harvey?

L’attrice ha poi continuato:

Non puoi negare il talento di qualcuno. Altrimenti non dovremmo mai più guardare un dipinto di Caravaggio [il pittore fu condannato per omicidio dopo una rissa]. Non dovresti nemmeno più andare a vedere Noel Coward [fu accusato di molestie].

Judi Dench, 84 anni, aveva già in precedenza difeso Spacey, specialmente in occasione della sua rimozione da Tutti i soldi del mondo e i reshoot operati dal regista Ridley Scott. Aveva inoltre lodato il collega per averla supportata a seguito della morte del marito, Michael Williams, causata nel 2001 da un cancro ai polmoni. Si è inoltre premurata di ricordare il contributo di Harvey Weinstein nella sua carriera artistica ad Hollywood, come pochi altri protagonisti del jet-set americano hanno avuto il coraggio di fare. Weinstein è caduto in disgrazia a seguito della nascita del movimento #MeToo e delle decine di denunce ricevute da giovani donne, anche famose, che lo hanno accusato di molestie sessuali. Prima di allora era considerato dalla gran parte degli attori e delle attrici una sorta di padre putativo, avendo lanciato star del calibro di Ben Affleck e Matt Damon. In un video recentemente apparso su Youtube questi vengono ricordati attraverso i loro ringraziamenti e lusinghe, durante svariate cerimonie, al potentissimo produttore. In particolare Meryl Streep, in occasione della cerimonia degli Oscar, lo aveva definito “Dio“.

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