Non posso dire che Bodies abbia sempre un senso compiuto, ma raggiunge un sano equilibrio tra il ridicolo divertente e il ridicolo puro e semplice, con la sua audace narrazione ad alto concetto costantemente elevata da un cast di prim’ordine e da solidi valori di produzione attraverso diversi periodi temporali. E’ una dose decentemente ponderata di brividi a media intensità sui viaggi nel tempo, un regalo soddisfacente per gli appassionati di fantascienza.

Si tratta di quattro detective in quattro periodi temporali e un corpo, tutti collegati da un culto del giorno del giudizio, da una tragedia indicibile nel 2023 e da un futuro in cui il progresso tecnologico e l’uguaglianza utopica sono accompagnati da un tipo di autocrazia che – attenzione agli spoiler – raramente è benigna.

Partendo dalla graphic novel del compianto Si Spencer, il creatore di Bodies Paul Tomalin si muove efficacemente tra le quattro storyline, mantenendo mirabilmente almeno un certo livello di interesse per ognuna di esse. La natura di Londra come città in cui passato e presente si intersecano in ogni vicolo permette di passare facilmente da un’epoca all’altra, mentre la scenografia e i costumi mantengono ogni periodo autonomo e distinto.

Se siete fan di “Dark”, non potete perdervela!

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