Sebbene all’inizio della serie sia reticente, alla fine rivela che, sorprendentemente, una delle tre persone che ha visto entrare nel retrobottega del ristorante quella sera era una donna. “Una fidanzata”, conclude il detective uomo. Ma la sua collega, che ha fatto da traduttrice, accompagna la cameriera fuori dalla stazione e la convince a dire di più. “Non camminava come una donna fidanzata”, confida. Sembrava “un capo”.
L’autorevole figura di cui stanno parlando è Griselda Blanco, la regina della cocaina realmente esistita di cui racconta il regno questo dramma in sei puntate, dal ritmo incalzante ma formulaico, che had ebuttato il 25 gennaio. In un sorprendente distacco dalla spensierata interpretazione di Modern Family che l’ha resa famosa, Sofia Vergara si cala nel ruolo principale di una donna che conquista brevemente l’ultimo campo dominato dagli uomini. La vera Blanco era evidentemente una personalità singolare. Ma nonostante gli apprezzabili sforzi di Vergara per dare spessore al personaggio, Griselda è una deludente e prevedibile narrazione di ascesa e caduta che la appiattisce in poco più di Scarface con una trasformazione da girlboss.