Nell’enorme calderone delle commedie all’italiana, si rischia spesso di perdersi, bollando ogni prodotto con questa etichetta come “superficiale” o “scontato”. Fortunatamente, però, qualche prodotto di qualità lo si può ancora trovare, e 10 giorni Senza Mamma ne è la prova. Ecco la nostra recensione del film di Alessandro Genovesi.
10 Giorni Senza Mamma: sinossi
Cosa succede se una mamma sempre presente decide di partire per dieci giorni lasciando i tre figli con un papà fino ad allora praticamente assente? Una sequela di disastrosi ed esilaranti eventi che travolgeranno Carlo (Fabio De Luigi) obbligato a fare il “mammo” a tempo pieno.
10 Giorni Senza Mamma: Fabio De Luigi protagonista indiscusso
Ci sono pochi comici in Italia capaci davvero di farti ridere con un semplice sguardo, un’espressione, una smorfia. Tra loro c’è sicuramente il bravo Fabio De Luigi, sulla cresta dell’onda ormai da parecchio tempo dopo i primi successi televisivi (imitazioni con la Gialappa’s su tutte). Da allora ne ha fatta molta di strada, approdando al cinema sempre più spesso con prodotti dalla qualità costante. Questo grazie soprattutto ad un’abilità comica che gli permette di prescindere dalle sceneggiature, essendo riuscito a crearsi una propria “nicchia”, un proprio personaggio tipo che riesce sempre ad essere efficace.
La pellicola si poggia quindi sulle sue spalle, o meglio sulle sue movenze e le sue battute, sempre recitate con i tempi giusti. Possiamo definirlo il vero e proprio mattatore, capace di attirare a sé gran parte dell’attenzione del pubblico, senza però oscurare i comprimari.
10 Giorni Senza Mamma: un cast ben selezionato e diretto
Raramente riusciamo a vedere un cast corale così ben organizzato come in 10 Giorni Senza Mamma. Alessandro Genovesi riesce infatti ad assegnare i ruoli più importanti a caratteristi esperti e ben rodati, come Antonio Catania, in grado di sostenere alla grande De Luigi. Una menzione di merito va fatta anche per Valentina Lodovini, davvero ottima nel ruolo della madre amorevole e sempre presente.
Anche i 3 giovanissimi attori, nei panni dei figli della coppia, sono stati ben selezionati. Ognuno svolge infatti al meglio la propria parte, dalla 13enne in pieno sviluppo ormonale, al ragazzino iperattivo. Anche le gag con la bambina più piccola riescono a risultare esilaranti, cosa alquanto rara, pur senza tirare in ballo vomito o pianti interminabili. Gli sketch riescono quindi ad essere originali e freschi.
10 Giorni Senza Mamma: anche un pizzico di serietà
In tutto questo, in una commedia che scorre veloce e rasserenante, si aggiunge un piccolo lato commovente che riesce, se non a sorprendere, comunque ad emozionare. Risulta molto facile, infatti, cadere nel cliché o nel melenso in film come questo. 10 Giorni Senza Mamma scampa però anche questo pericolo, riuscendo a mantenere una propria identità. Anche le parentesi lavorative del personaggio di Carlo sono ben preparate e scritte, senza scadere in facili denunce. La paternità, poi, viene mostrata più come opportunità che come mero sforzo, risultando molto più credibile di quanto ci si possa aspettare. L’aspetto emozionale è infatti più marcato rispetto a quello organizzativo: il problema è che Carlo non conosce i propri figli, non che questi fanno casino. Unico lato negativo, il rapporto tra i due genitori, che poteva essere approfondito un po’ di più e meglio.
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Riassunto
10 Giorni Senza Mamma è, dunque, un’ottima commedia italiana, capace di farvi passare un’ora e mezza davvero divertente e spensierata, senza buttarsi nel ridicolo forzoso.