
Durante la prossima trentasettesima edizione, che si svolgerà dal 22 al 30 novembre 2019, il Torino Film Festival proporrà un omaggio a Mario Soldati. Una “Giornata Soldati“, che si articolerà in una successione di proiezioni e interventi, da metà mattinata fino alla sera, nella sala 3 del Cinema Massimo, che fa capo come il festival al Museo Nazionale del Cinema e che, dallo scorso anno, si chiama appunto Sala Soldati. Non saranno proiettati solo alcuni film di Mario Soldati, ma anche spezzoni ed episodi delle sue serie televisive, delle sue inchieste giornalistiche, delle sue interviste; intervallati, a blocchi, da interventi di familiari, amici, collaboratori, esponenti del mondo della cultura che porteranno la loro testimonianza sull’autore. La Giornata è organizzata in collaborazione con Rai Teche e con il Dams dell’Università di Torino, nella cui sede si terrà, il giorno dopo, un convegno di studi sull’autore, e con Sapienza università di Roma, dove si terrà un’ulteriore sessione del convegno, quasi a ristabilire il ‘legame autobiografico’ Torino-Roma descritto da Soldati in uno dei suoi romanzi più belli: ‘Le due città “.
Nella sua carriera di sceneggiatore e regista cinematografico ha diretto ventotto film fra gli anni trenta e cinquanta, allestendo cast con i più grandi attori dell’epoca, ricordiamo Piccolo mondo antico, La provinciale, ma il fatto di essere anche uno scrittore di talento e di successo ha rischiato spesso di far passare Soldati come un regista mancato o come uno scrittore frustrato dall’incapacità di trasferire nelle pellicole un uguale talento artistico. Soldati ricordava infatti che i cineasti storcevano il naso di fronte al “letterato” e i letterati disapprovavano “l’uomo di spettacolo”. In realtà il regista, come sostenne egli stesso, era per lui una cosa diversa dallo scrittore:
Il cinema non è come lo scrivere, appartiene meno a chi la fa ed i registi sono meno individuali, più collettivi, sono più a contatto con il popolo.