In una recente intervista rilasciata a The Playlist, Martin Scorsese ha fornito un ulteriore punto di vista sulla questione relativa ai blockbusters. Le dichiarazioni del regista sono state fatte in occasione di una proiezione di The Irishman, avvenuta di fronte ad una sala gremita di spettatori che hanno letteralmente assaltato il Castro Theatre, un luogo di grande valenza culturale a San Francisco.
The Irishman è un progetto che ha richiesto diversi anni per essere realizzato. Io e De Niro non collaboravamo dal 1995, anno di Casinò, ed eravamo alla ricerca di un progetto da parecchio tempo. In un modo o nell’altro, siamo entrambi diversi rispetto ai nostri primi film insieme, e credo che questo si veda in qualche modo nel film.
The Irishman può essere considerato un gangster movie, appartenente quindi al genere che Martin Scorsese ha aiutato a consacrare, ma stando a quanto sostiene il regista, il racconto di Steve Zaillian ha più a che fare con la vita stessa e che il connotato gangster sia solo un sottofondo. In effetti, il film è molto più legato a film come America 1929 – Sterminateli senza pietà o Alice non abita più qui, piuttosto che ai grandi classici del genere come Mean streets e Quei bravi ragazzi. Prima della proiezione, Martin Scorsese ha risposto ad alcune domande che lo hanno riportato nel calderone delle polemiche relative ai cinecomics e i blockbusters, da cui si è però divincolato con un’affermazione degna di uno studioso della sua arte:
I blockbusters di ora non sono affatto una continuazione della tradizione economica iniziata alla fine degli anni ’70. Quelli storici che hanno dato il via alle grandi produzioni, ovvero Lo squalo e Star Wars, erano una conseguenza di una tradizione cinematografica fantascientifica inaugurata nel dopoguerra, per questo hanno un posto specifico e di rilievo nella storia del cinema. Quella di ora è altra roba.
The Irishman è attualmente in alcune sale selezionate in tutto il mondo, per una distribuzione limitata a favore delle candidature ai prossimi Academy Awards. Verrà distribuito su Netflix dal 27 novembre. Di seguito, potete ascoltare l’intervista completa.