Per coloro che avessero trovato un po’ noiosa e piuttosto lenta la prima stagione di questo supereroe da poco sbarcato su Netflix, potrebbe ricredersi con questa seconda stagione: Finn Jones (Loras in Game of Thrones) torna nelle vesti di Danny Rand, meglio conosciuto come Iron Fist, per combattere, un’altra volta, il crimine che si nasconde negli angoli oscuri della città, insieme alla compagna Colleen Wing.
Ma a quanto pare i nemici da affrontare questa volta non sono del tutto sconosciuti.
Scott Buck riprende in mano una stagione piuttosto grintosa, più violenta e sanguinaria di prima, con tantissime scene d’azione e combattimenti che includono anche numerose scene di arti marziali.
Iron Fist – una coppia a tutto tondo
Iniziamo proprio dalla coppia, Colleen e Danny. Li avevamo lasciati alla fine della prima stagione di The Defenders più uniti che mai e questo non sembra essere affatto cambiato nella seconda serie di Iron Fist. Anzi, si potrebbe quasi dire che sono la coppia più affiatata di tutto l’universo Marvel.
Sappiamo bene quanto possa essere difficile stare insieme ad un supereroe, ma Colleen sembra sempre trovare il giusto equilibrio nei pensieri e nelle azioni del giovane, come una sorta di bussola. I due fungono da compensazione l’uno per l’altra: quando uno non riesce ad uscirne, l’altro corre subito in aiuto.
Una relazione sana e matura che, ad esempio, Claire Temple non è mai riuscita ad avere, né con Matt Murdock (Daredevil) né con Luke Cage.
Per quanto Danny Rand possa essere testardo ed agire d’impulso, pur pensando di farlo con le migliori intenzioni, Colleen è sempre il suo primo pensiero e non la trascura nemmeno quando la situazione si fa disperata. La stima forse più di quanto lei stimi se stessa, tanto da decidere di affidarle un compito che potrebbe risultare troppo grande.
Dopotutto, lei forse è l’unica che riesce a capirlo.
Ma la nuova stagione ci offre degli spiragli anche sul passato di Colleen che fino ad ora era rimasto un mistero. La ragazza aveva deciso di appendere al chiodo la sua katana, tormentata per delle questioni del suo passato che teme possano ripercuotersi sul suo modo di essere. Forse è proprio questo a spingerla ad aiutare i più deboli e a cercare di portare la popolazione più giovane di Chinatown sulla retta via.
Di sicuro la prossima stagione non ce la presenterà più come un personaggio secondario che fa da spalla a quello principale, ma potrebbe addirittura arrivare ad essere lei uno dei personaggi principali.
Iron Fist – le arti marziali
Iron Fist è caratteristica per le sue scene di lotta con le arti marziali.
Sappiamo fin dalla prima stagione che Danny è un esperto del kung fu, avendo trascorso l’infanzia e l’adolescenza su K’un-Lun dove dei monaci buddhisti lo hanno allenato affinché potesse affrontare il drago e così conquistare l’Iron Fist.
La seconda stagione ci offre una bella quantità di combattimenti corpo a corpo e tecniche di arti marziali (e pare che questa volta Finn Jones si sia allenato davvero per questo ruolo). La questione inizia a farsi più seria perché, mentre nella prima stagione le avevamo vissute come un’arte ricreativa insegnata da Colleen per difendersi da possibili nemici o trovare una valvola di sfogo, questa volta invece si fa sul serio. Si combatte per fare del male, per uccidere se è necessario. Ed è forse proprio questo elemento a portare a un distacco l’attuale stagione con la precedente, giudicata un po’ troppo tranquilla e, per l’appunto, noiosa.
Persino Danny, influenzato da uno spirito zen che lo aiutava a mantenere un temperamento calmo e tranquillo, questa volta perde più volte la pazienza e cerca di agire troppo impulsivamente.
Le conseguenze di tali azioni sono sempre prevedibili.
Iron Fist – a volte ritornano
Ogni supereroe ha un nemico da sconfiggere, un cattivo che deve essere abbattuto e la linea tra Bene e Male è sempre ben netta. Nessuno ha mai avuto dubbi su chi tifare.
Dopo aver sconfitto l’organizzazione criminale conosciuta come La Mano alla fine di The Defenders, tutti speravano di poter starsene per un po’ in pace, ma la città di New York non dorme mai e men che meno Chinatown.
Questa volta la comparsa di nuovi personaggi viene sacrificata per lasciare spazio a quelli vecchi e, se ad un primo sguardo la scelta potrebbe apparire banale e scontata perché c’è chi avrà pensato che gli sceneggiatori non sapevano bene cosa inventarsi, in realtà si tratta della necessità di chiudere con la stagione precedente.
Così come per Colleen, anche per Danny il passato torna a bussare alla porta e si porta dietro un viso famigliare. Abbiamo già incontrato Davos nella prima stagione, quando ha cercato di convincere Danny a tornare a K’un-Lun perché era suo dovere proteggerla in quanto Iron Fist.
Con il suo arrivo, vediamo aprirsi uno spiraglio in più sul passato del nostro amato biondino, sui suoi rapporti e sul modo “particolare” in cui è stato cresciuto.
Davos rappresenta il punto centrale per lo sviluppo nella storia di Danny, influenzandolo non solo nelle azioni ma anche nei pensieri e nelle decisioni. Lo porterà addirittura a fare una scelta drastica, a mettere in dubbio se stesso e a rivedere quelle che sono sempre state le sue convinzioni.
Davos potrebbe essere odiato quanto amato dai fan, ma di sicuro quello che fa è frutto di conseguenze e traumi che vanno ben più a fondo.
Iron Fist – rapporti in contrasto
In una stagione incentrata su rapporti e relazioni, conflittuali e non, un importante ruolo viene svolto anche dai fratelli Meachum. Mentre la relazione tra Colleen e Danny è una strada che va dritta senza troppi scossoni, quella di Joy e Ward non altrettanto. Si potrebbe dire che sia il classico rapporto fratello-sorella che litigano come i gatti e i topi, ma sappiamo bene il grande segreto che Ward ha tenuto nascosto alla sorella, ovvero che il loro padre fosse ancora vivo e vegeto, e questo ha provocato una grande crepa tra i due.
Ward a una prima apparenza appare come un uomo che, dall’alto della sua posizione nella Rand Enterprises, si è arricchito diventando pieno di sé, stronzo e dal cuore di ghiaccio, ma non è affatto privo di sentimenti. In questi nuovi episodi lo vediamo più maturo e responsabile. Anche la sua story-line è ricca e piena di novità, mentre cerca di riprendere controllo della propria vita, anche se vacillando di tanto in tanto.
Joy, dall’altra parte, è vittima della propria rabbia e dell’orgoglio e reagisce come ogni persona ferita farebbe, ovvero attaccando.
Nella prima stagione è stata la prima a credere a Danny, a cercare di avvicinarlo, ma questa volta non va proprio così. Sono Danny e suo fratello i primi avversari della sua vendetta, una vendetta che pare essere ben congegnata, ma in realtà è solo frutto di frustrazione e ira.
Certo, Joy è sempre stata egoista e prepotente, ma chissà che questa volta non abbia superato un po’ il limite. Si sa che la linea tra Bene e Male è sempre molto sottile ed è facile cadere nel baratro quando qualcuno che amavi ti ha profondamente deluso.
Tutto sommato questa seconda stagione potrebbe aver un po’ rialzato il tono della serie, portando ad una conclusione che fa sperare in un altro inizio col botto.
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Riassunto
Questa seconda stagione potrebbe aver un po’ rialzato il tono della serie, portando ad una conclusione che fa sperare in un altro inizio col botto