Martin Scorsese, regista tra i più influenti della sua generazione, aveva annunciato che The Irishman, la sua ultima fatica, sarebbe stato un film grandioso. I 140 milioni di dollari spesi durante la produzione avevano decisamente rafforzato il concetto, e ora abbiamo una ulteriore conferma.
Pare infatti che le mastodontiche riprese del film abbiano portato a girare ben 300 scene in totale, rendendo la fase di riprese e montaggio estremamente faticosa. A causa di questa titanica mole di lavoro, il cineasta ha dovuto cambiare anche il suo modo di intendere lo storyboarding. Invece di pianificare tutto in anticipo come di consueto, ha dovuto infatti andare avanti giorno per giorno.
Intervistato al Festival di Cannes, Scorsese si è così espresso in merito alla lavorazione di The Irishman:
In questo film ci sono davvero tante scene, quasi 300, ed è stato molto difficile raggiungere le location, ma una volta arrivato ho capito come lavorare. La cosa più importante era pensare agli attori, a rendere confortevoli le riprese. Il fulcro della messa in scena è stato quello. C’è un forte richiamo a Fronte del porto, La valle dell’Eden e Fango sulle stelle. Film magnifici.
Organizzare le riprese giorno per giorno rappresenta una svolta nella metodologia del regista, che finora aveva sempre fatto della pianificazione certosina la sua cifra. Le riprese di capolavori come Taxi Driver e Quei Bravi ragazzi erano state impostate infatti in modo ben diverso, pensando prima a completare lo storyboard e poi ad effettuare le riprese.
Tutte le scene di Toro Scatenato erano state disegnate su dei fogli. Prima abbiamo girato quelle di combattimento. Dieci settimane. Avrebbero dovuto essere tre.
Stessa cosa per Taxi Driver e Mean Street. Innanzitutto perché c’era poco tempo a disposizione. Avevo bisogno dei disegni da far vedere al cameraman per potergli dire “fai così”. Per spiegargli la mia visione.
Scorsese ha poi aggiunto di aver preso spunto dal lavoro di Elia Kazan per rivoluzionare il proprio metodo di lavoro. Ha infatti sostituito i disegni creati a tavolino con il lavoro di gruppo insieme agli attori, soprattutto per le scene di dialogo e a doppia inquadratura.
Per The Irishman il regista si è affidato ad un cast esperto, composto da Robert De Niro, Joe Pesci, Al Pacino e Ray Romano. Il film parlerà della vita di Frank The Irishman Sheeran, criminale colpevole di più di 25 omicidi. La pellicola dovrebbe debuttare nel 2019 sulla piattaforma Netflix.
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