Nelle ultime cinque stagioni, il Doug Stamper interpretato da Michael Kelly è stato il fedele collaboratore di Frank Underwood disposto a fare tutto per mantenere il Presidente al potere, ma quando House of Cards vede la sua ultima stagione senza il personaggio di Kevin Spacey e con una protagonista femminile, Claire, che non ha mai amato troppo Doug, le cose potrebbero cambiare. Michael Kelly, tuttavia, non potrebbe essere più felice di sapere che il suo personaggio è stato messo al centro dell’attenzione, sia nella serie che in alcune speculazioni, promettendo che i fan non resteranno delusi dalle scelte dei produttori riguardo Doug. Kelly ha recentemente parlato con Variety del suo personaggio, la collaborazione con Spacey e cosa potremmo aspettarci dallo spin-off sul personaggio.

C’erano cose che volevi concludere prima di dire addio a Doug?
È stata dura, lo ammetto. Dirgli addio è stato difficile perché ho amato interpretarlo. Farlo ha rappresentato la migliore soddisfazione professionale della mia vita. Pensare di non poter alzarmi la mattina e trovarmi al fianco di questi colleghi, come successo negli ultimi sei anni, è piuttosto triste. Riguardo lo spin-off, se n’è parlato molto anche se alla fine il progetto è stato accantonato e ho dovuto accettare la cosa, per me e per Doug.

Riuscirà Doug a sopravvivere affianco a Claire? Chi è il tuo personaggio senza il suo lavoro?
Per molto tempo durante la stagione Doug si trova a dover capire il suo posto nel mondo, avendo perso l’unica cosa alla quale stava dedicando al sua vita. Conosceva Frank ben prima dei fatti di House of Cards e tutto è finito all’improvviso. Interpretare questo momento della sua vita è stato bellissimo perché affronta una crisi esistenziale interessante da approfondire.

Chi pensi che sia più spietato, Frank o Claire?
Non lo so davvero, alla fine siamo tutti ugualmente malvagi in quella serie! È una donna formidabile, questo è certo, ma rappresenta anche un problema difficile.

Come ti sei sentito con quello che è successo a Kevin?
Quando è successo ho avuto una moltitudine di emozioni differenti. Affrontare la realtà non è stato bello, ma subito dopo il suo allontanamento abbiamo parlato tutti assieme, Robin e Netflix e ci siamo tutti supportati a vicenda. Ci siamo sentiti in dovere di andare avanti non solo per noi stessi ma anche per il pubblico e per gli addetti ai lavori, non potevamo deluderli.

Com’è stato lavorare senza Kevin?
È stato molto diverso. Kevin è sempre stato un burlone e un intrattenitore, non solo qualcuno con cui parlare di lavoro. Era spesso intento ad intrattenerci sul lavoro, faceva imitazioni, cantava e ci faceva ridere. Era il mio compagno di lavoro, quello con cui ho passato più tempo. Averlo rimosso dalla mia vita è stato straniante. Andare sul set il primo giorno senza di lui è stato davvero strano, non avere più il mio partner all’improvviso.

Hai mai visto il lato di lui per cui è stato allontanato?
Mai, davvero, e quando le cose sono uscite fuori sono rimasto scioccato. Ho avuto di nuovo mille emozioni diverse, ero incredulo e non ho mai assistito o percepito nulla del genere. Personalmente non ho mai visto nulla che mi abbia fatto sentire a disagio. Tutt’ora non ho ancora scambiato nemmeno una parola con Kevin, ed è davvero tanto strano aver rimosso qualcuno dalla tua vita all’improvviso, nemmeno fosse morto.

Alla domanda se Kevin Spacey meriti una seconda occasione, però, Michael Kelly non ha proferito parola e ha preferito rimettere ad altre istituzioni e personalità un giudizio sulla questione. Quel che è certo, è che ad un anno dall’allontanamento dell’attore dalla vita pubblica e dal lavoro, i collaboratori di House of Cards stessi iniziano ad ammettere i propri dubbi riguardo il trattamento riservato all’attore esule da Hollywood e Netflix.

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