A volte li ami, a volte li odi, a volte ti lasciano col fiato sospeso, ti confondono, i plot twist sono così, scelti dal regista per un preciso momento, per dare svolta alla trama e rendere un film ancora di più soddisfacente. Oggi parleremo proprio di quei colpi di scena che hanno lasciato il segno, che ci hanno fatto sospirare e amare quei film. Attenzione SPOILER.

Memento

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Partiamo subito col botto, con uno dei film più contorti, che se ti distrai per un secondo, anche solo per controllare l’orologio, potresti perderti e non ritrovare più il filo della storia. Tipico del regista Christopher Nolan, il plot twist in Memento è originale da rendere il film rivoluzionario e memorabile. Adattato da un racconto scritto da suo fratello Jonathan, Memento è diverso da qualsiasi cosa mai vista prima. Nolan ha la capacità di distruggerne completamente la struttura cronologica, intrecciando la trama in maniera così contorta da costringere il pubblico a collegare le scene come fossero un puzzle.

Memento segue le vicende di un uomo, Leonard Shelby, che soffre di un’amnesia anterograda, a breve termine, incapace di conservare i ricordi recenti. Il tutto nasce dall’attacco di due uomini che Leonard sostiene di averne ucciso uno, che ha violentato e ucciso sua moglie, mentre afferma che l’altro è scappato. La polizia sosterrà che una persona è l’artefice di tutto, mentre Leonard è fermamente convinto della presenza di un altro soggetto. Nel tentare di ricordare utilizza  un sistema disordinato di note, fotografie polaroid e tatuaggi tutti con indizi che indicano l’identità di un certo John G.

Leonard è accompagnato durante questa ricerca di ricordi dal suo amico Teddy, che non riesce a ricordare di cui troverà una fotografia che lo porta a credere che di Teddy non ci si possa fidare. Successivamente Leonard entra in possesso della patente di guida di Teddy che svelerà il suo nome completo come John Edward Gamall, John G. e Leonard quindi condurrà Teddy in un edificio abbandonato e gli spara.

Tuttavia, questo non è un finale così semplice come si potrebbe pensare, un’altra sequenza inizia dopo che ha ucciso “John G”. La cronologia viene cambiata di nuovo e Leonard incontra Teddy che ha trovato John G, un uomo chiamato Jimmy, Leonard uccide Jimmy e prende una polaroid del corpo. Teddy dice a Leonard di aver cacciato e ucciso l’aggressore anni fa e lo ha usato per tutto il tempo. Poiché il nome John G è così comune, dimenticherà e ricomincerà il ciclo, aiutando Teddy.

Dopo questo Leonard brucia la fotografia del corpo di Jimmy e successivamente scrive che Teddy non si fida della sua foto, questo alla fine porterà alla morte di Teddy che è stata vista nell’atto precedente. Il talento di Nolan risiede proprio nel bilanciamento della trama, con un gioco di plot twist e ingrippi da confondere la narrazione in maniera coerente. Non un orologio particolarmente rilassante, ma uno dei film più intelligenti mai realizzati.

Gone Girl

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I plot twist lasciano tutti col fiato sospeso. Adattato dall’omonimo best seller di Gillian Flynn e diretto da David Fincher, Gone Girl è un thriller elegante e incasinato sul matrimonio che sta andando in pezzi e sulla brama distruttiva di vendetta.  La trama ruota attorno a Nick e sua moglie Amy che scompare nel loro quinto anniversario di matrimonio. In casa vengono ritrovati sangue e segni di lotta. Nick diventa così il primo sospettato dell’omicidio nonostante di professa innocente per tutto il tempo, colpevolezza aggravata dal diario di Amy che la polizia trova in cui sono riportati gli abusi domestici che subiva da parte del marito.

A metà del film, più o meno, il plot twist: Amy è viva e vegeta e ha allestito l’intera scena del delitto per incastrare Nick a puro scopo di guadagnarci denaro. Amy ha scoperto della relazione del marito con uno dei suoi studenti e vuole che paghi per il suo tradimento. Questo cambia istantaneamente l’umore e cattura il pubblico alla sprovvista. Una grande rivelazione così presto è una grande scarica di adrenalina.

Nick arriverà a scoprire così il piano di Amy e assumerà un avvocato per dimostrare la sua innocenza. Verrà a conoscenza anche degli ex fidanzati di Amy, vittime dei suoi complotti. Amy cercherà aiuto da Desi contro il quale ha un ordine restrittivo, ma non rivelerà il perché, convincendolo che è fuggita dall’abuso di Nick. Amy vedrà poi Nick apparire in un talk show nel quale la supplica di tornare e in seguito viene arrestato per l’omicidio.

Proprio dove la narrazione potrebbe cadere nella banalità, ecco arrivare un altro plot twist: Amy si rende conto che l’uomo che supplica in televisione è l’uomo di cui si è innamorata, uccide Desi e torna a casa assolvendo Nick dall’omicidio. Nick a questo punto decide di lasciare Amy, ma questa rivela di essere incinta dopo essersi inseminata con lo sperma di Nick. Nick rimane completamente bloccato ed è costretto a stare con Amy per sempre. Come il libro, il film è elegante e unico. La capacità del film è quella di far credere che la storia stia andando in un modo per poi sorprendere il pubblico ribaltando completamente la storia in maniera esaltante e sorprendente.

Il Cigno Nero

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Un capolavoro che ti lascia esterefatto, Il Cigno Nero vede il regista visionario Darren Aronofsky al culmine dei suoi poteri offrendo un ritratto spesso oscuro, cupo e inventivo del mondo spietato delle ballerine professioniste. Seguiamo Nina Sayers, una ballerina di 20 anni timida ma determinata che sta cercando di ottenere il doppio ruolo del cigno bianco e nero nel classico Lago dei Cigni. Nonostante l’ottima performance come l’innocente cigno bianco, viene informata delle mancate caratteristiche interpretative adatte per rappresentare il cigno nero. Strani incontri con il suo insegnante di danza Thomas, che morderà mentre lui la bacia forzatamente, la porteranno a recitare nel ruolo principale.

Thomas  suggerirà a Nina di osservare una nuova ballerina, Lily che possiede le qualità necessarie per il cigno nero. Nina arriverà a soffrire di allucinazioni di un doppelgänger che la segue ovunque vada. Nina accetterà un invito di Lily  nonostante le avversità, e dopo una cena finiranno per fare sesso a casa sua. Il giorno dopo, quando Nina si presenta tardi per esercitarsi, vede Lily ballare la parte del cigno nero, affrontandola anche su quanto accaduto la notte prima, arriverà a capire che è stata un’altra allucinazione. Nina vince la parte mostrando fiducia a Thomas, non prendendo no per una risposta e dando una prestazione impeccabile. Di ritorno nel suo camerino dopo un errore nel primo atto, trova Lily che si prepara per la parte del cigno nero, Nina si trasforma nel malvagio doppelgänger e litigano. Nina la trafigge con un frammento di vetro dallo specchio, ma si scoprirà che ha pugnalato Lily. Nina nasconde il corpo e torna a ballare a un livello eccezionale come il cigno nero.

Nell’ultima crudele svolta dell’ultimo atto, il cigno nero salta da una scogliera con Nina che salta su un materasso. Tutti si congratulano con lei per la sua straordinaria esibizione, ma è stato poi rivelato che in realtà si è pugnalata per recitare la parte a un livello perfetto. Il film è un incubo trippy, allucinogeno ed è un ottimo esempio di regista in completo controllo di una visione singolarmente ambiziosa. I colpi di scena consentono alla storia di avanzare in un modo naturale per il tono del film. La mente di Nina nel tradirla è un brillante promemoria dell’esistenza selvaggia in cui vive e ingannando il pubblico ci è permesso di sperimentare la sua fragilità in prima persona.

Il Talento di Mr Ripley

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I plot twist non mancano nell’intrigante e frenetico Il Talento di Mr Ripley, adattamento dell’omonimo romanzo di Patricia Highsmith e diretto da Anthony Minghella. La storia segue il giovane Tom Ripley mentre lotta per guadagnarsi da vivere a New York negli anni ’50, per lo più se la cava illegittimamente, come forgiare firme e raccontare bugie. Mentre lavora a una festa come pianista, si imbatte nel ricco costruttore navale Herbert Greenleaf, che gli chiede di recarsi in Italia a persuadere il figlio Dickie a tornare in patria per occuparsi dell’azienda di famiglia, promettendogli una somma di 1000 dollari. Come risultato, Ripley si infatua di Dickie fino all’ossessione, per il suo stile di vita, libero e ricco senza problemi. Dickie si stanca successivamente di lui e inizia a uscire con il suo vecchio amico Freddie Miles. Ripley propone di fare un ultimo viaggio insieme su una barca a remi per Sanremo. Tuttavia, sulla barca segue una discussione e la coppia finisce per combattere fisicamente e Ripley uccide Dickie con un remo.

Questa svolta si verifica abbastanza presto nel film, il che apre la strada normale che un film come questo potrebbe percorrere. Un altro plot twist si sviluppa rapidamente quando Ripley decide di rubare l’identità di Dickie, poiché spesso lo confondono per lui e vive il suo sontuoso stile di vita. Scriverà una lettera a Marge convincendola che l’ha lasciata per andare a Roma. Certo, l’impersonazione porta problemi per Ripley nel momento in cui si ritrova costretto ad incontrare l’amico di Dickie Freddie. Freddie scopre che è in realtà Ripley il quale lo uccide sbarazzandosi del corpo. Ripley viene quindi costretto ad un’esistenza tra gatto e topo, tra se stesso e la polizia italiana mentre Marge viene alla ricerca di “Dickie”.

Il Colpo di scena finale arriva proprio mentre Ripley sembra essere in procinto di essere catturato a causa della ricerca da parte di Marge degli anelli di Dickie in suo possesso, il padre di Dickie si recherà in Italia e assolverà Ripley da ogni sospetto, dopo essere stato convinto che Dickie soffriva di depressione e che probabilmente si era suicidato. Herbert afferma infatti che Dickie era incline alla violenza e che doveva aver ucciso Freddie e poi se stesso. Parla anche della lealtà di Ripley nei confronti di Dickie e dà il fondo fiduciario di Dickie a Ripley, permettendogli di liberarsene. Il film è incredibilmente coinvolgente lasciando gli spettatori con la paranoia del protagonista nel rimanere per sempre vittima di se stesso.

Get Out

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Pellicola recente datata 2017 Get Out, film d’esordio di Jordan Peele, ha sorpreso tutti con le sue sfumature satiriche pur essendo un thriller/horror e i suoi colpi di scena. Chris, fotografo afroamericano, si reca a casa della sua fidanzata Rose per incontrare i genitori per un lungo weekend. All’inizio sembrano persone simpatiche, ma entrerà a conoscenza degli orrori che dovrà affrontare. Il film in sé è uno sguardo brillante sulle ingiustizie sociali dell’America moderna, Peele affronta il razzismo nel modo più creativo, sottolineando anche le carenze e il comportamento egoistico della classe alta.

Inizialmente Get Out sembra sia una cosa, poi si trasforma in qualcosa di completamente diverso. Sebbene non sia assolutamente terrificante, è decisamente inquietante e la tensione si distingue in alcune scene con un umorismo spiritoso. In termini di colpi di scena, Get Out si guadagna il diritto di sporcarci addosso non una, ma due volte, poiché presto scopriremo che qualcosa non va nella famiglia di Rose e Chris si trova in grave pericolo.

Una vicenda travagliata fatta di legami famigliari e ipnosi. Chris viene a conoscenza che la famiglia di Rose si è “specializzata” nel prolungamento della vita tramite l’ipnosi e la chirurgia cerebrale. Una volta che Chris viene catturato dalla tecnica dell’ipnosi della madre di Rose, si sveglia in una strana stanza di fronte alla TV. Questo spiega quindi che la famiglia ha attirato persone di colore a casa loro per anni al fine di mettere il loro cervello nel corpo ospite del prigioniero a causa di alcune carenze che credono possano superare il corpo rubato. Plot twist scioccanti che si adattano magnificamente all’orrore visionario che Peele scatena davanti a noi.

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