Disney+ ha pubblicato il primo trailer di American Born Chinese, la nuova serie televisiva basata sulla graphic novel di Gene Luen Yang, acclamata dalla critica. Sebbene riveli solo un assaggio della narrazione complessiva dello show, il trailer presenta qualcosa di più importante. Proprio come il fumetto originale, American Born Chinese avrà molto da dire su cosa significhi essere un asiatico-americano che cresce negli Stati Uniti.

Tra le splendide immagini e la presenza dei premi Oscar Michelle Yeoh e Ke Huy Quan, il trailer di American Born Chinese chiarisce che essere asiatici in America – anche per chi è nato negli Stati Uniti – non è affatto facile. Innanzitutto, c’è la difficoltà di essere divisi tra due culture diverse. Poi c’è l’ulteriore svantaggio di dover superare i pregiudizi di chi li circonda.

A soli 12 secondi dal trailer di American Born Chinese, il protagonista Jin Wang viene presentato alla nuova studentessa Wei-Chen da un’amministratrice scolastica che non solo pronuncia male i nomi di entrambi, ma non fa alcun tentativo di correggere il suo errore quando viene corretta. Purtroppo questo non è un caso raro per gli asiatici-americani che crescono e, a giudicare dalla reazione di Jin, non è la prima volta che gli succede. Infatti, il modo piuttosto pacato con cui tenta di correggerla implica che si è già trovato su questa strada e che le sue aspettative sono piuttosto basse. La stessa amministratrice assume un tono condiscendente quando sottolinea l’enorme differenza nelle loro capacità matematiche, come se Jin dovesse vergognarsi, in quanto cinese-americano, di essere così indietro in matematica.

Dal trailer è chiaro che American Born Chinese mostrerà l’esistenza degli stereotipi asiatici, ma non si lascerà sfuggire l’occasione di sovvertirli o di mostrare i danni che provocano. Come già detto, sembra che Jin non sia particolarmente bravo in matematica. Non è nemmeno esperto di arti marziali e, sebbene sia chiaro che apprezza la cucina della madre, è decisamente spaventato dalla presenza di una zampa di pollo nella sua cena. Wei-Chen, invece, sembra essere abile in entrambe le cose. Tuttavia, questo sembra avere più a che fare con il fatto di essere il figlio della potente divinità nota come Re Scimmia che con la sua etnia.

Il fumetto di Gene Luen Yang esplora le questioni di razza e identità e combatte gli stereotipi cinesi del presente e del passato, risalenti al XIX secolo. Ciò è particolarmente evidente nell’ultima puntata della sua storia in tre parti, dove Jin si è trasformato in un tipico ragazzo bianco “tutto americano” di nome Danny che deve affrontare le visite annuali del suo stereotipato cugino cinese Chin-Kee. Chin-Kee, con la sua pettinatura a coda e l’abissale inglese pidgin, è uno stereotipo terribilmente razzista, uscito direttamente dal passato più vergognoso dei media americani. È il tipo di rappresentazione che farebbe rabbrividire la maggior parte del pubblico televisivo moderno. È proprio per questo motivo che dovrebbe apparire in almeno un episodio di American Born Chinese.

Uno dei motivi per cui American Born Chinese è popolare è la sua esplorazione senza mezzi termini dei tropi insulsi che hanno contribuito alle lotte identitarie degli asiatici-americani di decennio in decennio e di secolo in secolo. Sebbene il trailer sembri suggerire che la serie seguirà una ricerca mitica più che le lotte quotidiane di un ragazzo che cerca di capire quale sia il suo posto nel mondo, è anche evidente che le domande sull’identità saranno al centro della storia di Jin. Pertanto, uno sguardo a ciò che odia di se stesso – visto con occhi occidentali – potrebbe essere il tipo di shock al sistema di cui il pubblico ha bisogno per comprendere appieno il punto di vista di Jin.

In un’intervista a CBR, l’autore Gene Luen Yang e il produttore esecutivo Kelvin Yu hanno parlato di come la nuova serie sarà un aggiornamento della graphic novel. A giudicare dal trailer, American Born Chinese trae ispirazione da più fonti, non solo dal libro originale. Ma i temi principali dell’identità e dell’accettazione di sé a dispetto di chi denigra o respinge chi è diverso sembrano essere intatti.

Yang ha scritto inequivocabilmente American Born Chinese basandosi sulle proprie esperienze, e i creatori dello show sembrano intenzionati a onorare questa prospettiva. Alcuni degli stereotipi rappresentati nel libro, se utilizzati nella serie, potrebbero mettere a disagio il pubblico, ma è proprio questo il punto. Le persone dovrebbero sentirsi a disagio di fronte agli stereotipi razziali. Affrontarli, anziché ignorarli, si spera porti a una maggiore comprensione e accettazione.

Tutti gli otto episodi di American Born Chinese usciranno il 24 maggio su Disney+.