Quasi un decennio fa, la mancata nomination ai Premi Oscar come miglior film de Il Cavaliere Oscuro ha spinto l’Academy a rivedere le sue carte. Nel tentativo di aumentare le probabilità che i Premi Oscar fossero più democratici coi blockbuster, l’AMPAS ampliò la lista dei film nominabili, per la prima volta dopo decenni.

La scorsa settimana, con lo share della diretta dei Premi Oscar in costante calo, i dirigenti dell’Academy hanno escogitato un piano a dir poco discusso per rendere onore ai film popolari, che potrebbero avere una categoria specifica durante la cerimonia. Ma con quale parametro stabilire i film cosiddetti popolari?

Assumendo un criterio di 100 milioni di dollari d’incasso al botteghino domestico, un punteggio di almeno 80 su Metacritic e uno del 90% su Rotten Tomatoes, almeno ventisette titoli rientrerebbero già in questa lista – tenendo come anno zero il 2008, anno de Il Cavaliere Oscuro – e sedici di questi hanno già ricevuto una nomination, con Il Discorso del Re e Argo che hanno addirittura vinto la statuetta divenendo dei Premi Oscar dal botteghino stellare. Di seguito illustreremo dieci titoli che soddisfano a pieno i parametri sopracitati. Film che se l’Academy dovesse far andare in porto il suo progetto coi nuovi Premi Oscar, sarebbero fin da ora delle vittorie mancate.

Star Trek (2009)

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Prodotto da Paramount, il film ha ricevuto un 82 su Metacritic e il 94% su Rotten Tomatoes, guadagnando 257,7 milioni di dollari negli USA. Il reboot di Abrams fu la grande scommessa dei produttori nell’anno in cui i Premi Oscar avrebbero ampliato la lista per il miglior film, nonostante sia stato pressoché ignorato nelle categorie che contano. Cinque nomination, tutte tecniche ad eccezione del miglior trucco.

Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2 (2011)

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La Warner Bros. produsse così bene l’ultimo capitolo della saga da fargli guadagnare un 87 su Metacritic, il 96% su Rotten Tomatoes e 381 milioni di dollari negli USA. Il franchise della Warner è stato un enorme successo commerciale, ma neppure in Inghilterra è riuscito ad ottenere grosse nomination e i Premi Oscar sono famosi per essere stati piuttosto crudeli col maghetto, nonostante abbia ingranato un miliardo in tutto il mondo.

Skyfall (2012)

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La coppia vincente formata da Sony e MGM ha dato alla luce l’indiscusso 007 migliore di sempre, con dei risultati di pubblico che hanno parlato chiaro: 81 su Metacritic, 92% su Rotten Tomatoes e l’enorme cifra di 304,3 milioni di dollari solo in casa. Il film venne ampiamente sostenuto al fine di fargli ottenere una candidatura, vincendo i Premi Oscar al miglior montaggio sonoro e alla miglior canzone, vedendo sfumare quelle per la regia e i due attori non protagonisti, superlativi.

The Lego Movie (2014)

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Sempre Warner Bros. scommise su un film d’animazione innovativo e all’avanguardia, che si aggiudicò un buon 83 di Metacritic, un altissimo 96% di Rotten Tomatoes e ben 257,7 milioni di dollari negli USA. Il finale del film fu un affronto per il genere animazione, ma ciononostante venne fuori come un film molto popolare e acclamatissimo dai critici. Una spinta ai Premi Oscar, magari come miglior film in concorso, poteva anche starci.

Creed (2015)

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Il primo capitolo dello spin-off di Rocky targato Warner/MGM è stato uno dei film sportivi più graditi degli ultimi anni, risultando un ottimo prodotto drammatico che costeggia la saga principale senza adagiarcisi sopra. Un’impresa riuscita a Stallone, che risulterà l’unica nomination ai Premi Oscar di quell’anno – tra l’altro la mancata vittoria più eclatante di quanto? Sempre? – nonostante il suo 82 su Metacritic, il 95% di Rotten Tomatoes e i 109,7 milioni di dollari casalinghi.

Inside Out (2015)

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Disney è la casa produttrice che più di tutte beneficerà dai Premi Oscar al miglior film popolare, detenendo di fatto i 2/3 del mercato audiovisivo. Un primato che avrebbe potuto imporre già qualche anno fa con Inside Out, film d’animazione degno di 94 su Metacritic, il 98% di Rotten Tomatoes e 356,4 milioni casalinghi. L’Academy lo considerò solo per la sua categoria e la sceneggiatura, un’impresa comunque degna di nota.

Star Wars: Il Risveglio della Forza (2015)

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È sempre Disney a piazzare uno dei suoi titoli, risalente anche questo all’anno di Inside Out. Il film guadagnò la cifra da capogiro di 2,06 miliardi di dollari in tutto il mondo, un 81 di Metacritic, il 93% di Rotten Tomatoes, ma sopratutto si impose come un esempio di blockbuster apprezzato dai critici, tanto da spingere i Premi Oscar a considerare le nuove proposte per la cerimonia. I premi per questo capitolo della saga non arrivarono, a fronte di cinque nomination, tra cui una all’inossidabile John Williams.

Oceania (2016)

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Uscito in Italia con un titolo alternativo – perché altrimenti troppi bambini avrebbero alluso al porno, comprensibile no? – il terzo titolo Disney di questa lista si aggiudicò 81 su Metacritic, 96% di Rotten Tomatoes e 248,7 milioni al botteghino di casa. Il titolo non è stato il successo economico di Zootropolis ma è stato molto più apprezzato, ricevendo la nomination di categoria e quella alla miglior canzone.

Baby Driver (2017)

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Il tipo film di Edgar Wright è decisamente uno dei più adatti ad essere preso in considerazione per l’Oscar popolare. Prodotto da Sony, l’ultimo film con Kevin Spacey ancora in circolazione ha ricevuto le nomination per alcune delle categorie tecniche, 86 su Metacritic, 93% su Rotten Tomatoes e 107,8 milioni al botteghino statunitense. Il genere di film da tenere costantemente d’occhio nel caso i Premi Oscar dovessero ampliarsi come previsto.

The War – Il Pianeta delle Scimmie (2017)

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Fox ha chiuso la saga di Cesare in grande, nonostante le prime critiche sul reboot e le costanti mancate vittorie ai Premi Oscar per gli effetti visivi. Il terzo capitolo della trilogia ha rinfoltito quel gruppo di film come Il Cavaliere Oscuro, Baby Driver e Il Risveglio della Forza che hanno indotto l’Academya valutare l’ampliamento delle categorie. 82 su Metacritic, 93% su Rotten Tomatoes e 146,8 milioni casalinghi.

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