Mentre il dibattito scatenato dalle ultime dichiarazioni di Liam Neeson continua ad infuocare i social e le minoranze, molti professionisti e addetti ai lavori interni ad Hollywood iniziano a chiedersi – con non poche preoccupazioni – che ne sarà del destino professionale dell’attore. Alcuni osservatori pensano addirittura he l’affermazione di Liam Neeson fatta durante l’intervista a The Indipendent danneggeranno irrimediabilmente la sua carriera. Le dichiarazioni di Liam Neeson riguardano un fatto avvenuto parecchi decenni fa, quando un’amica intima gli ha rivelato di essere stata violentata da un uomo di colore.
Al ché, l’attore avrebbe maturato desideri violenti di vendetta da sfogare su uno qualsiasi dei membri della comunità nera. Liam Neeson ha tenuto a precisare che il suo discorso intendeva essere un monito su come spesso si rischi di commettere gli atti peggiori per motivi fuorvianti, ma questo non è bastato per placare gli animi sui social e di alcuni degli addetti ai lavori, che ora lo massacrano additandolo come razzista – nonostante Neeson stesso abbia specificato che avrebbe desiderato le stesse cose anche se a commettere la violenza fosse stato un bianco.
Il risultato immediato delle parole di Liam Neeson è stata la cancellazione della premiere di Cold pursuit, nuovo film dell’attore, per paura di perpetuare gli strascichi dell’intervista – così come hanno commentato alcuni interni al progetto a Variety, preoccupati ora che questo atteggiamento garantista possa causare la messa al bando di Liam Neeson dall’industria cinematografica. Evan Nierman, fondatore del New York Red Banyan, ha espresso la sua preoccupazione, sottolineando che le parole di Neeson siano giunte in un momento mediatico davvero sconveniente, poiché patiscono l’eco mediatico di quanto sta accadendo ultimamente negli USA, dove le questioni razziali stanno causando dei disagi in Virginia.
Come se non bastasse, alcuni utenti più estremisti e meno predisposti a lasciar correre la dichiarazione di Liam Neeson, che voleva essere un monito piuttosto che un aneddoto razzista, stanno richiedendo la sua rimozione da Man in Black nello stesso modo in cui Sony rimosse Kevin Spacey da Tutti i soldi del mondo.