La chiusura dell’ultimo episodio di Better Call Saul 5 ha mostrato una Kim Wexler letteralmente trasfigurata, trasformata di fronte a Jimmy come Anakin Skywalker di fronte a Palpatine. Un cambiamento repentino e terrificante, che ha spaventato tutti, Jimmy compreso. Avendo trascorso la metà dell’ultimo decennio a dare vita a Kim Wexler, Rhea Seehorn ha spiegato che il momento finale della stagione ha richiesto una pianificazione e una messa a punto altrettanto meticolose come qualsiasi altra fase di trasformazione del personaggio. Intervistata da IndieWire, l’attrice ha dichiarato:
Abbiamo realizzato almeno venticinque diverse riprese del gesto delle pistole, tutte diverse. È un gesto che doveva allo stesso tempo rendere a me chiara l’evoluzione di Kim e porre al pubblico la domanda se il suo comportamento fosse istintivo e sincero, oppure artificioso. Kim non reagisce bene alle persone che le dicono chi è o cosa dovrebbe fare o cosa dovrebbe pensare.
Quel momento è un chiaro messaggio per Jimmy: “Pensi di conoscermi? Pensi di essere l’unica persona che può tendere un’imboscata a qualcuno con una personalità completamente diversa?” Lo sconvolgimento di Jimmy è spontaneo, è nettamente ovvio che Jimmy possa non capirla perché quell’ultimo momento è quanto mai enigmatico.
Sono momenti cruciali come questo che hanno mantenuto l’attenzione di Rhea Seehorn su Kim Wexler, concentrandosi sul momento immediato e non sul destino finale del personaggio. Dalla scomparsa di Jimmy nel deserto, all’interrogatorio al cardiopalma di Lalo Salamanca nel salotto di casa fino alle sue improvvise dimissioni dal suo comodo studio legale, per Kim è stata una stagione di enormi tumulti emotivi e psicologici. I modi in cui Kim si è allontanata dalla calma e misurata avvocatessa che era una volta, sono stati graduali e hanno richiesto molta più attenzione.
Gli sceneggiatori scrivono l’idea che ritengono più interessante e scioccante, ma sarebbe stato troppo difficile districarsi se Lalo l’avesse uccisa. Invece, è proprio la scelta che hanno compiuto a essere più profonda e tragica; si tratta dell’erosione di una persona, sia che lei la stia compiendo da sola dall’interno o che provenga dall’esterno. È davvero complessa.
L’atteggiamento di Kim Wexler nel finale è reso ancora più significativo da ciò che lei e Jimmy hanno condiviso negli episodi precedenti. Dopo essere fuggiti da un’esperienza quasi mortale nel loro salotto, i due si stabiliscono in un hotel per allontanarsi dal pericolo. È qui che i due iniziano a discutere scherzosamente su come potrebbero rovinare la carriera di Howard Hamlin. Nel corso della conversazione, sembra che questo piano sia più di un’ipotesi per Kim Wexler, destando lo sconcerto nostro e di Jimmy.
L’abbiamo vista avere questo enorme diavoletto sulla sua spalla a parlargli male di Kevin Wachtell e di Howard Hamlin. Penso che abbia parecchi problemi con persone che non si son dovute costruire la propria strada nel mondo o che non si sono guadagnati il loro status e i loro soldi.
Si trova sempre di fronte persone che si limitano riempire di colore dei confini delineati e che pur giocando secondo le regole riescono a rovinare ciò che hanno. Come nel caso della Mesa Verde: gli anziani vengono espulsi dalle loro case, aumentando la ricchezza dei già ricchi, mentre i poveri rimangono poveri.
Questo deformato senso di giustizia a cui Kim Wexler è stata esposto durante il corso di Better Call Saul offre un interessante livello narrativo, che si aggiunge a ciò che potrebbe alimentare altre sfumature meno evidenti del personaggio e che scalpitano per emergere. Una conversazione tra Rhea Seehorn e lo showrunner della serie Peter Gould ha aiutato a far luce su come Kim Wexler potrebbe uscire di scena nella stagione finale della serie.
Esempio dopo esempio Kim scopre che non otterrà i risultati desiderati, quelli ottenuti giocando secondo le regole. Forse, queste regole erano il presupposto di partenza sbagliato. Per tutta la stagione, Peter mi ha detto di pensare a Kim come a qualcuno che pensava di poter mettere un dito sulla bilancia della giustizia in modo che continuassero a favorire il bravo ragazzo.
Certo, è incredibilmente egocentrico e pericoloso, sopratutto se lo fai pensando che meriti qualcosa. Quindi non è tanto abbandonare tutti i tuoi principi a poco a poco pensando di giocare sporco solo in determinate circostanze perché secondo te sono necessarie, è qualcosa che facciamo tutti e che in Better Call Saul fanno su larga scala.
A sua volta, anche Rhea Seehorn ha dovuto fare i conti con una domanda che gli ultimi momenti del finale sollevano come un polverone atomico: si tratta di un atto fine a sé stesso o Kim Wexler rischia di scivolare ancora più di quanto abbia già fatto? L’attrice non lo sa per certo, ma trova utile ricordare che questo cambiamento nelle scelte esteriori di Kim non si limita solo alla stagione più recente. A poco a poco è passata da uno dei personaggi più sicuri di Better Call Saul a qualcuno che ha capito che il conforto di cui era in cerca era da sempre un’illusione.
Una delle tante grandi idee è che questi personaggi non sono oggetti immutati. Non è la stessa Kim che abbiamo visto nel pilot. Se avessi girato questo finale di stagione il giorno dopo aver fatto il pilot, avrei chiamato gli scrittori per chiedergli se il personaggio fosse pazzoide.
Se perde del tutto il suo senso dell’orientamento tra giusto e sbagliato, cosa che non ho idea se sia nei piani degli sceneggiatori, se non sta solo imitando qualcuno o attirando l’attenzione di Jimmy ed è davvero sincera, allora vedrei questa decisione come le altre che ha preso per la sua vita durante tutta la stagione 5.
Costruendo il personaggio, Rhea Seehorn è stata anche in grado di unire la contraddizione umana che ha fatto da tradizione nell’universo narrativo di Breaking Bad. Anche se le circostanze che hanno spinto entrambi i personaggi centrali delle due serie ad agire al di fuori dei limiti etici, c’è un filo conduttore costante riguardo ciò che ha guidato le loro azioni. Con la stagione finale di Better Call Saul all’orizzonte, l’attrice si sta avvicinando a una conclusione che è sicuramente più complicata di un semplice dibattito sulla natura dei personaggi e delle loro azioni.
Sono molto interessata questa idea di proprietà intrinseche contro quelle estrinseche nelle persone su cui si basa la saga. Chi sarebbe diventato Jimmy se non avesse mai avuto Chuck come fratello o chi sarebbe se non avesse mai incontrato Kim Wexler? Ora puoi porre le stesse domande a lei, il che è stato davvero divertente per me cercare le risposte durante quest’ultima stagione.
Non è però del tutto chiaro se è stata spinta a diventare qualcun altro o se stia rivelando parti della sua personalità che ha represso da sempre. O è una combinazione di entrambi? È una vittima delle circostanze o una vittima del suo struggimento interiore che è costantemente in subbuglio? A volte a prevalere è il suo lato migliore, ma allo stesso tempo la voce nella sua testa l’ha portata a parecchie decisioni sfortunate.
Ho smesso di provare a indovinare se il personaggio sarebbe morto. All’inizio ero solita sfogliare ossessivamente le sceneggiature molto rapidamente alla ricerca della mia dipartita, ma sapevo che mi avrebbero dato la dignità e il rispetto di dirmelo non appena sapevano se si sarebbero sbarazzati di me, probabilmente uno o due episodi prima di farlo succedere.
In realtà è un grande dono per me il fatto di non conoscere l’intera stagione in anticipo, figuriamoci quella successiva. Mi ritrovo un solo episodio per volta davanti. E quindi il mio compito è quello di rendere il cambiamento incrementale di Kim il più onesto e credibile e proveniente da qualche esatta parte.
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