
Durante il quarto episodio della quarta stagione di Better Call Saul, la sensazione lampante che ha pervaso i pensieri di molti fan riguardava l’atteggiamento di Jimmy. Il nuovo venditore di cellulari era rimasto piuttosto in penombra, favorendo così l’approfondimento di altri avvenimenti, importanti sopratutto per Mike Ehrmantraut e Kim Wexler, ancora protagonista di altissimo livello nel quinto episodio. Sebbene Jimmy sia apparso marginalmente, il suo atteggiamento ha destato il malcontento di tutti, che hanno letto nei suoi atteggiamenti una svogliatezza latente al limite del tollerabile.
Evasivo, bugiardo e schivo, Better Call Saul ha partorito una versione del protagonista che abbiamo sperato sin da subito passasse in fretta, cosa che è avvenuta nel modo migliore. A poco servono le raccomandazioni di Kim, preoccupata per il convivente, da lei incoraggiato a consultare uno psicologo – che nel quinto episodio risulta davvero necessario. Alle prese con un lavoro davvero deprimente, Jimmy lo ravviva col suo stile che rischia di fargli passare dei guai, inventandosi uno dei migliori trucchi da venditore che siano mai stati inventati dalla sua mente criminale, rischiando e mettendosi in gioco, a costo di essere aggredito e percosso – un momento che nonostante la sua recente cattiva condotta ci ha fatti preoccupare.
La versione del protagonista che troviamo in questo episodio di Better Call Saul è di nuovo quella di Slipping Jimmy, ma con un’eccessiva aggiunta di Saul Goodman, grande sorpresa e botta in faccia del quinto capitolo. In un momento insospettabile del racconto, eccolo spuntare proprio durante Breaking Bad, stabilendo il contatto definitivo con la serie originale e – sopratutto – mantenendo le premesse che volevano la quarta stagione ambientata proprio durante la timeline del racconto principale, nei confronti del quale si sta avanti e indietro nel tempo.
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Tornerò a fare l’avvocato, vincerò tante cause e… sì, l’avvocato!
Per quanto riguarda il prima, Breaking Bad fa capolino in Better Call Saul sempre grazie a Gustavo Fring, impegnato nella costruzione del laboratorio di metanfetamine poi disintegrato da Walt e Jesse. Il cileno pianifica, valuta, studia e ci permette di incontrare una miriade di nuovi personaggi europei nella ricerca del miglior costruttore al quale affidare le sorti dei suoi progetti. Tutto questo, ovviamente, grazie a Mike, che dopo le vicende sconcertanti del quarto episodio torna a fare quel che sa fare meglio: far sì che gli affari del proprio capo filino lisci e nel migliore dei modi.
Col laboratorio in costruzione, Jimmy che si sta inconsciamente trasformando in Saul e una Kim sempre più indurita – la ragazza sta anch’essa subendo una radicale e rapida trasformazione, ma non si riesce bene a capire dove andrà a finire, se verso qualcosa di buono o di cattivo – a tirare le fila di questo episodio orfano di Nacho è un finale che conferma il sospetto della protagonista sullo stato psicofisico di Jimmy, chiaramente sulla via del non ritorno dopo la morte di Chuck.
Nonostante il protagonista di Better Call Saul neghi l’evidenza e menta alla compagna, risulta consapevole del suo stato di necessità, ma non cerca il minimo supporto psicologico, anzi, lo evita e inizia a somatizzare lo stress attraverso una collera che lo rende tremendamente cinico. Nelle battute finali, alla domanda – difficile per ognuno di noi – su cosa voglia fare del suo futuro, la risposta di Jimmy non lascia ulteriori dubbi: ha la mente a pezzi e Saul è dietro l’angolo. Visitate la pagina facebook di Better Call Saul Italia per restare collegati con la comunità dei fan dell’avvocato peggiore della televisione.