I titoli cinematografici cinesi più attesi del 2020, previsti per il rilascio sabato, primo giorno del capodanno cinese, sono stati preventivamente sospesi dalla distribuzione a causa della preoccupante diffusione del Coronavirus, che affligge il paese ora in crisi sanitaria. Il capodanno cinese, com’è prevedibile, è il momento dell’anno più propizio per i boxoffice, con un fatturato medio preventivato di circa un miliardo di dollari, che il Coronavirus sta per dissolvere nel vento.
I distributori pechinesi hanno dichiarato a THR che la loro decisione di sospendere le release è stata presa in maniera cosciente e volontaria dai maggiori studios cinesi, poiché gli esperti sanitari del Paese hanno imposto alla popolazione un divietò di raduno in luoghi che tendono all’affollamento e i cinema rientrano naturalmente in questa restrizione.
Coronavirus conta oltre seicento infetti e quasi venti decessi, con Pechino che ha preso una scelta senza precedenti isolando la città di Wuhan, dove si ritiene che il virus abbia avuto origine. La città conta undici milioni di abitanti e i report ufficiali documentano un’esodo di massa ai limiti della psicosi, prima che il divieto di affollamento sui mezzi di trasporto venisse emanato mercoledì alle ore 10 di Pechino. Il conteggio delle città esodate e/o in quarantena continua a salire e tra i settori che verranno sicuramente castrati dal Coronavirus c’è indubbiamente il cinema.
Tra i film ad alto budget in programma per il rilascio di sabato vi erano Detective Chinatown 3, Lost in Russia, Leap, The Rescue e il film per famiglie Boonie Bears: The Wild Life. A rincarare la dose per i film cinesi, c’è la consuetudine a sfavorire il rilascio di film hollywoodiani durante il capodanno, proprio per favorire quelli di casa, che avevano già fatto registrare più di cinquanta milioni di dollari di prevendite. Lunedì e martedì è poi accaduto l’inevitabile, con le azioni delle principali società cinematografiche che hanno iniziato a precipitare.
A venire maggiormente contagiate dal Coronavirus sono però le sale cinematografiche, il cui conteggio fino ad ora registra 70.000 teatri che a causa dell’epidemia in procinto di chiudere i battenti. Le principali catene cinematografiche cinesi – tra cui Wanda, CGV, Bona, Lumiere Pavilions, Jinyi e Dadi – hanno pubblicamente annunciato che avrebbero temporaneamente chiuso le sale in risposta al divieto di affollamento imposto dalle autorità sanitarie.
Con lo stop alle distribuzioni previste durante il capodanno cinese, le sale si sono trovate senza film da proiettare. Alcune erano ancora aperte fino al mezzogiorno di oggi, ma la loro chiusura definitiva è vicina all’attuazione, che sarebbe comunque avvenuta anche se i distributori non avessero preso la scelta collettiva di preservare la salute pubblica, ritirando i film dalle distribuzioni ufficiali.
Le prevendite registrate, prima che iniziasse l’epidemia del Coronavirus, ammontavano a ben 67,5 milioni di dollari e ora gli esercenti si stanno ritrovando costretti ad emettere i rimborsi agli acquirenti. Lo studio Huanxi Media, nel frattempo, ha svelato un piano a sorpresa per rendere Lost in Russia disponibile gratuitamente online. Il conteggio ufficiale, ad oggi, dei contagiati dal Coronavirus ammonta a oltre 800 persone e 25 decessi.
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