
La presenza di Natalie Portman sul tappeto rosso degli Oscar 2020 ha destato scalpore, grazie al vestito confezionatole da Dior sul quale erano ricamati i nomi delle registe che l’Academy ha snobbato nella categoria di riferimento. Tra i nomi – a capo di film a dir poco meravigliosi – vi erano quello di Lorene Scafaria, Lulu Wang, Greta Gerwig, Alma Har’el e Céline Sciamma – regista del magistrale Ritratto della giovane in fiamme.
Il vestito è in realtà un rincaro della dose da parte di Natalie Portman, che durante i Golden Globes 2018 aveva presentato i candidati a miglior regista annunciandoli come “all male nominees”. Il suo impegno ha raccolto l’elogio di buona parte della comunità cinematografica, altri invece l’hanno presa di mira a causa della sua scarsa collaborazione artistica con registe donne. A dire la sua in men che non si dica si è presentata la solita Rose McGowan, che con uno “statement” su Facebook ha tuonato:
Questo genere di rappresaglia è la solita che raccoglie consensi dai media per un’apparente coraggio, ma non è affatto così. Trovo l’attivismo di Natalie Portman alquanto offensivo per coloro che combattono sul serio.
Non sono amareggiata, sono proprio disgustata. Natalie Portman ha lavorato con due sole donne registe nella sua carriera, una delle quali era lei stessa. Ti sto strigliando perché sei una di quelle che fanno finta di sostenere le donne del settore, ma che in realtà se ne fregano.
Non c’è alcuna legge che ti obblighi a collaborare con le donne del settore, ma smettila di fingere di essere una campionessa di qualcosa che in realtà riguarda solo la tua immagine.
Some thoughts on Natalie Portman and her Oscar ‘protest.’ The kind of protest that gets rave reviews from the mainstream…
Pubblicato da Rose McGowan su Martedì 11 febbraio 2020
Al ché Natalie Portman ha rilasciato una dichiarazione in cui ha risposto alle aspre critiche di McGowan, riguardo la sua scarsa collaborazione con registe donne. L’attrice sostiene di aver tentato di farlo in passato e di voler continuare a farlo in futuro, sottolineando però che parecchi spot televisivi, videoclip e cortometraggi in cui ha lavorato con Marya Cohen, Mira Nair, Rebecca Zlotowski, Anna Rose Holmer e Sofia Coppola. Parlando a Variety, Natalie ha detto:
Sono d’accordo con lei sul definirmi coraggiosa se indosso un vestito del genere per far protesta. Coraggioso è un termine che associo più istintivamente alle donne che hanno testimoniato contro Harvey Weinstein, mentre erano sotto pressione.
È vero, ho collaborato poco con registe donne [riportando quelle sopracitate, ndr]. Sfortunatamente, i film che ho tentato di fare sono stati obliati. Ho partecipato numerose volte a tentativi di far lavorare le donne in progetti dai quali sono state emarginate a causa delle condizioni lavorative.
Quindi, sappiatelo, ci ho provato e continuerò a provarci. Sebbene non ci sia ancora riuscita, mi auguro che si stia entrando tutti in una nuova era di collaborazione.
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