Disney+ è disponibile in Italia dal 24 marzo scorso, e com’era prevedibile, il picco di abbonamenti raggiunto dalla piattaforma ora che siamo tutti a casa è stato spaventoso. Non solo il periodo di prova di sette giorni è stato sfruttato da tutti, ma la maggior parte dei nuovi iscritti hanno già scelto di non rinunciare all’abbonamento, davvero a prezzo stracciato. Una piattaforma perfetta per questo periodo di lotta la Coronavirus, che presenta i grandi classici Disney, Marvel, Pixar e Star Wars, perfetti per tutti i componenti della famiglia. Un film da quarantena ideale da vedere per inaugurare l’abbonamento è sicuramente Inside out, capolavoro Pixar sulle emozioni degli esseri umani.

Come ogni progetto Pixar, anche Inside out è perfettamente strutturato per introdurre lo spettatore dentro un viaggio ricco di stereotipi sapientemente rielaborati per non essere scontati, condurlo in un viaggio esplorativo atipico ma che riguarda qualcosa che conosciamo tutti, per farlo arrivare ad una conclusione sempre educativa. Un paradiso per i genitori che vogliono intrattenere i più piccoli, che al potere mettono sempre la fantasia. Questo film da quarantena in particolare è profondamente diverso dagli altri cartoni animati, poiché giunge al termine in maniera realista, malinconica, ma per nulla tragica, ma creando qualcosa di edificante come pochi cartoni riescono a fare.

È un viaggio all’interno delle emozioni umane, vissute dai diversi ruoli della famiglia e in particolare modo da chi sta entrando nell’adolescenza. Sono le emozioni stesse le protagoniste del film da quarantena, che combattono tra loro per riuscire ad equilibrarsi e mantenere stabile l’animo della protagonista. Un’avventura che le emozioni attraversano alla ricerca dei ricordi gioiosi della piccola, dovendo però arrivare ad un compromesso realistico: per poter andare avanti, devi per forza lasciarti qualcosa indietro. Inside out è metaforico, poetico e sopratutto geniale, per il modo in cui riesce a raccontare qualcosa che riguarda davvero tutti, facendoci sentire di nuovo noi stessi. Abbiamo avuto tutti un amico immaginario che ci faceva sentire speciali e che abbiamo dimenticato… e se lui non l’avesse mai fatto?

Porta Riley sulla luna per me.

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