Dopo Bernardo Bertolucci, ci lascia un altro artista italiano. È venuto a mancare infatti, all’età di 63 anni, Ennio Fantastichini, attore italiano e vincitore del David di Donatello nel 2010 come miglior attore non protagonista.
Era ricoverato da due settimane, in rianimazione, al Policlinico Federico II.
L’attore è stato stroncato da una grave emorragia cerebrale causata da una leucemia acuta, che aveva già colpito cervello, polmoni e intestino, dopo il ricovero avvenuto il 13 novembre presso il reparto di rianimazione dell’azienda ospedaliera universitaria di Napoli. Sul ricovero era stato mantenuto da allora uno stretto riserbo. Fantastichini era in cura presso l’equipe del professor Giuseppe Servillo che non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni riguardo alla prognosi.
Classe 1955, nato a Gallese in provincia di Viterbo, secondogenito di un maresciallo dei carabinieri. A vent’anni si trasferisce da Fiuggi a Roma per studiare recitazione all’Accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico, dopo aver già esordito a quindici anni a teatro con un’opera di Samuel Beckett. Di fatti, la sua passione per il teatro compare fin dalla gioventù
L’esordio al cinema invece avviene nel 1982 con Fuori dal giorno. Poi una piccola parte in I soliti ignoti vent’anni dopo, nell’85; tre anni dopo ancora prende il ruolo di Enrico Fermi in I ragazzi di via Panisperna di Gianni Amelio. Proprio con Amelio l’anno dopo avviene il suo più grande successo, Porte aperte, al fianco di Gian Maria Volonté.
Tra le altre pellicole ricordiamo anche Ferie d’agosto di Virzi.
Non era un tipo che si tirava indietro di fronte a progetti scenici innovativi, come la sua recente interpretazione di Re Lear, diretto da Giorgio Barberio Corsetti al Teatro Argentina di Roma. In merito a questo ruolo diceva:
L’idea registica di Giorgio mi arrapa perché non è la solita figura del vecchio decrepito che vuole ritirarsi per rinchiudersi a casa a leggere. Egli non considera la sua vita conclusa: il Re che impersono io è un uomo che intende tenersi il titolo di monarca, ma senza avere i problemi del governo che vuole infatti lasciare ai suoi eredi. Il suo è disinteresse per il potere e interesse solo per quello che gli piace fare, liberandosi delle preoccupazioni
Nel 2007 recita nel film Saturno contro con Ferzan Ozpetek, con cui torna anche nel 2010 per Mine vaganti, grazie al quale vince, appunto, il David di Donatello come migliore attore non protagonista.