Secondo i documenti legali recentemente archiviati sul caso Weinstein, Ben Affleck era stato inserito dal produttore nella sua red flag list, la lista nera. Questo elenco di nomi era tenuto sotto stretta osservazione dal produttore fino all’esplosione del #MeToo, perché si trattava di persone che avrebbero potuto parlare della sua cattiva condotta con le donne alla stampa. Quando Variety ha letto la lista la scorsa settimana, ha trovato anche il nome dell’attore, tra le mille pagine di documentazione che sono state portate al tribunale di New York.
Tra i nomi che affiancano quelli di Ben Affleck e Annabella Sciorra – donna che ha fatto sì che il produttore venisse condannato nella Grande Mela – si trovano ovviamente quelli di Rose McGowan, Zelda Perkins, Lysette Anthony e Rowena Chiu, oltre che l’ex dirigente della Weinstein Company Irwin Reiter, Megan Ellison, Donna Gigliotti, Jason Blum e Jennifer Todd. Il giornale ha contattato gli interessati per un commento, ma non ha ancora ricevuto risposta. Ben Affleck aveva scritto Will Hunting – genio ribelle, nel quale recita affianco a Matt Damon, col quale condivide l’Oscar alla miglior sceneggiatura del 1998.
L’allora Miramax aveva prodotto il film e Shakespeare in love, nel quale l’attore aveva partecipato in una piccola parte. Dopo che scoppiò lo scandalo oramai tre anni fa, Ben Affleck aveva annunciato di voler devolvere in beneficienza tutti i guadagni rimasti dai due film. La red flag list cela ulteriori dettagli a dir poco succulenti, tra i quali dei commenti su Jennifer Aniston ma anche delle suppliche fatte alle autorità e ad altri Tycoon, tra cui Michael Bloomberg, affinché gli salvassero la carriera.
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