Restare a casa è una croce, ma anche una delizia. Stiamo riscoprendo alcune piccole cose che se da una parte ci possono far diventare matti, come avere i familiari sempre intorno, dall’altra stanno arricchendo tutti gli aspetti della nostra vita, sia dal punto di vista mentale che emotivo. Non solo, l’ecologia sta recuperando molto più fiato di quanto si potesse immaginare, ridando alla natura la pausa di cui stava urlando il bisogno. Il COVID-19 si sta rivelando un abbattitore naturale delle dinamiche umane, ma a lungo termine potrebbe quasi sorprenderci per i suoi effetti positivi che ora non riusciamo a scorgere, tante sono le negatività alle quali ci obbliga. Agli appassionati della distopia, dedichiamo il film da quarantena di oggi, pietra miliare dell’horror contemporaneo.

Presente nel catalogo Netflix, A quiet place è stato uno dei migliori esempi di produzione di successo che, durante la pre produzione, aveva l’unico obiettivo di far bene ciò che stava facendo. Il risultato è stato un riscontro di pubblico al di sopra di qualsiasi aspettativa, nonostante a far da protagonisti ci fossero John Krasinski e Emily Blunt. Come film da quarantena, ben si sposa con lo spirito di questo periodo, non tanto per qualche sottintesa verosimiglianza, ma perché la quarantena stimola l’immaginazione. Ambientato in un futuro in cui le persone sono costrette al silenzio, a minacciare gli umani ci sono degli esseri mostruosi dall’udito super sviluppato, che una volta individuata una fonte sonora, riescono ad individuarla fino ad eliminarla.

Tutto il film da quarantena è basato su un’architettura del suono magistrale, tanto da essersi meritata una candidatura all’Oscar, che rende udibile anche il più flebile sussurro, facendoci sentire costantemente in pericolo. La situazione ovviamente tracolla, con una serie di vicissitudini incorniciate da una natura rigogliosa, poco domata dalla volontà dell’uomo, costretto alla clausura e a partecipare a un gioco del silenzio che usa la sopravvivenza come posta. In un periodo in cui il Coronavirus ci sta facendo cambiare punto di vista su molti aspetti della quotidianità, è quasi divertente esercitarsi ad immaginare gli scenari più improbabili del post epidemia; A quiet place potrebbe stimolare questa fantasia, ma solo alla fine della visione: fin tanto che lo si guarda, l’unica cosa che si può fare e cercare di fare meno rumore possibile.

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