
Lo scandalo molestie è stato l’evento con l’impatto più violento sulla società odierna, da molti anni a questa parte. L’articolo del New York Times su Harvey Weinstein ha dato il via ai nuovi movimenti di rivendicazione dei diritti delle minoranze, come il #MeToo, che hanno mietuto una serie di vittime più tra gli accusati che tra gli accusatori. Criticati ma timorosamente sostenuti, questi movimenti che oggi dettano legge nel mondo dello spettacolo e in buona parte dei settori lavorativi, hanno avuto origine molto prima dell’articolo del NYT, come racconta il film da quarantena di oggi.
Basato sui fatti che hanno coinvolto le dipendenti di Fox e il capo dell’emittente Roger Ailes, Bombshell racconta, in maniera meno incisiva, ciò che è stato già sapientemente riassunto nella fortunata serie tv con Russel Crowe, The Loudest Voice. Ailes, uomo dagli atteggiamenti tossici, predatori e dalla mentalità repubblicana al limite dell’estremismo, ha fatto di Fox una fabbrica di fake news politicamente scorrette, commentate da giornaliste arrogantemente costrette a strumentalizzare la propria presenza fisica pur di acquisire maggiore audience. Una di loro, interpretata da Nicole Kidman – affiancata dalle altre due bionde del cinema, Charlize Theron e Margot Robbie – decise di dire basta. Il resto è storia.
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