La pornografia non è una “scoperta” recente, tuttavia ultimamente vi è stata senza alcun dubbio una crescita esponenziale dell’industria a luci rosse. Non solo vengono prodotti sempre maggiori film, ma il cinema porno sta influenzando molto anche il mondo audiovisivo normale. Proprio per questo è utile dare un’occhiata alla storia di questo particolare genere. La storia del cinema porno si può dividere in quattro fasi:

  1. Preistoria del cinema porno (dagli anni novanta dell’ottocento fino alla fine degli anni sessanta)
  2. L’età d’oro del cinema porno (dalla fine degli anni sessanta  all’inizio degli anni settanta fino a metà anni ottanta)
  3. L’ascesa del cinema porno home video (dall’inizio degli anni ottanta fino alla fine degli anni novanta)
  4. L’ascesa del cinema porno su internet (dall’inizio del duemila sino ad oggi)

Dando un occhiata veloce a questo schema generale, si può notare come dalla nascita del porno moderno lo sviluppo di nuove tecnologie abbia cambiato radicalmente questo genere. Come si vedrà, questo percorso, per molti versi, più che essere di evoluzione è stato di involuzione. Se da una parte oggi si distribuisce una grande quantità di film porno, la qualità complessiva dei prodotti è mediamente bassa, e non si tratta di un ossimoro.

Preistoria del cinema porno

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Solo dopo un anno dall’invenzione del cinema, uscì il primo film erotico. Si tratta di Le coucher de la mariéen (1896) il quale tuttavia presenta solo una scena di spogliarello. Con il tempo però i film erotici si fecero sempre più spinti. Tuttavia la distribuzione di questi prodotti non fu così facile, visto che la pornografia era illegale. A partire dall’inizio degli anni novanta di quel secolo, vennero prodotti film di basso livello qualitativo e di poca durata chiamati Stag film. Questi corti generalmente erano composti quasi esclusivamente di scene esplicite, senza alcun valido sviluppo narrativo, e venivano proiettati nelle smoke houses o nei bordelli. Tuttavia il porno moderno non nacque grazie allo stag, ma ebbe altri “padri”. Negli anni sessanta emerse il genere cinematografico Sexploitation. Questo particolare sottogenere dell’exploitation si concentrava molto sulla sessualità e sulla violenza, tipico del genere principale che metteva da parte la ricerca di valori artistici per portare in scena elementi più forti, contrapposti alla censura.

Nei film di Sexploitation, vengono mostrati spesso nudi integrali e scene di sesso simulato. Un’altra forma cinematografica erotica importante di questo periodo furono i  beaver film, che erano molto più brevi dei sexploitation. Con il tempo i beaver aumentarono di durata e vennero chiamati simulation film. In genere, questi film erano fatti in 16mm e contenevano scene di sesso simulato. Tuttavia dopo poco il sesso divenne reale in questi film, rendendo questi i primi porno della storia. La forma definitiva del cinema porno, venne però raggiunta quando i produttori di sexploitation iniziarono a investire in film con scene di sesso non simulato. Nacquero da quel momento i feature-lenght hard core.

L’età d’oro del cinema porno

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Il cinema porno moderno nacque non a caso in questo periodo. Nel ’68 era di fatti cominciata una rivoluzione culturale (e anche sessuale) che ha stravolto in maniera radicale il modo di approcciarsi all’erotismo. Di fatti nel 1969 la pornografia venne legalizzata in Danimarca. Con il passare degli anni, vari paesi seguirono l’esempio danese e liberalizzarono il porno, ma il paese nel quale l’industria pornografica ebbe maggiore importanza fu senza alcun dubbio l’America. Negli USA le varie produzioni cinematografiche che producevano cinema porno iniziarono realizzare lungometraggi con budget piuttosto alti e discrete velleità artistiche. L’idea era quella di creare film che funzionassero a livello narrativo, ma che potessero avere dei momenti sessuali in modo da poterli contraddistinguere. In genere le scene sessuali seguivano uno schema piuttosto standardizzato, ed erano spesso organiche allo sviluppo narrativo. Gli atti sessuali (Sexual numbers) presenti in questi lungometraggi consistevano principalmente in:

  • Masturbazione
  • Sesso eterosessuale
  • Lesbismo
  • Sesso orale
  • Sesso a tre
  • Orge
  • Sesso anale
  • vari atti di natura Sado-Masochistica

Questi si susseguivano secondo uno schema preciso che prevedeva:

  • Eccitazione
  • Preliminari
  • Penetrazione
  • Orgasmo

In genere la scena erotica si concludeva con l’uomo che eiacula sul corpo o sul viso della donna. Questo momento viene chiamato money shot. Questo elemento è essenziale nei lungometraggi pornografici dell’epoca d’oro del cinema porno. In questo periodo, si creò un vero e proprio star system alternativo di attori porno. Anche se non si tratta di un feature-lenght hard core il film Mona (1970) può essere considerato il primo porno che sia stato prodotto negli Stati Uniti. Tuttavia il lungometraggio a luci rosse più celebre della storia venne prodotto un po’ di anni dopo, nel 1972. In questa data Deep Throat debuttò ottenendo un successo strepitoso. Altri interessanti film sono stati prodotti in questo periodo come The Opening of Misty Beethoven (1976), Resurrection of Eve (1973) e Taboo (1980). Nonostante il periodo aureo, l’arrivo della tecnologia home video stravolse moltissimo il mondo del porno.

L’ascesa del cinema porno home video

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Non esiste alcun genere che abbia maggiormente risentito dei cambiamenti tecnologici come il porno. L’arrivo della tecnologia home video ha cambiato in maniera radicale la fisionomia di questi film. I produttori si resero conto che girare i film direttamente per l’home video senza preoccuparsi di far passare le opere per i cinema erotici, era una soluzione più economica. Prima di tutti i produttori erano gli stessi distributori di videocassette. Per di più, vedere un film su VHS avrebbe permesso di usufruire dei prodotti in maniera solitaria permettendo maggiormente l’atto masturbatorio.

Con la tecnologia home video, il costo delle produzioni di un film si abbassarono verticalmente, tuttavia pure la qualità ne risentì molto. Aumentando la quantità di lungometraggi aumentano anche le varietà dei generi. Vengono così prodotti film di vario tipo, in modo da accontentare una clientela sempre più vasta. Proprio questo profondo cambiamento, segna simbolicamente la fine di un’utopia. Ironicamente, qualcosa che era nato per liberare la collettività da un approccio negativo della sessualità, ha creato un risultato inverso. Il cinema porno da questo momento diventerà qualcosa legato più al singolo che alla collettività. La visione di un film porno può essere quindi compiuta di nascosto, lontana da occhi indiscreti.

L’ascesa del cinema porno su internet

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L’altra grande trasformazione nel cinema porno iniziò nei primi anni 2000 e si sviluppò in maniera esponenziale negli anni successivi. Internet, da questi anni, diventa un mezzo alla disposizione di più o meno tutti e il mondo del porno non si lascia sfuggire questa occasione. Il cambiamento però non abbassa  il prezzo delle produzioni di film hard, che rimane sempre più o meno lo stesso. Nonostante questo, i costi di distribuzione sono diventati pressoché nulli, facilitando di molto la circuizione di queste opere. Proprio per questa ragione se prima di internet i produttori  pornografici erano pochi, ora sono un’immensità.

Il mondo del porno in internet risulta essere molto variegato ed eterogeneo. Si può trovare il film ad alto budget (hanno un grande successo per esempio le parodie di blockuster) come gli amatoriali più semplici. Se alcuni film porno su internet si concentrano ancora (poco) sull’aspetto narrativo, altri come i gozo puntano principalmente sull’aspetto performativo “dell’attore”. Proprio quest’ultimo sviluppo, mostra come il porno sia cambiato molto negli ultimi anni, si è passati da film dove il centro era la storia a questi dove il centro è l’atto. Tra le attrici più celebri di questo momento storico vi  sono StoyaSasha GreyRiley Reid.

Fonti:

F. Zecca, Porn in transition in Il porno espanso: dal cinema ai nuovi media, a cura di E. Biasin, G. Maiana e F. Zecca, Milano, Mimesis, 2011

A. Bertolotti, Guida al cinema erotico e porno, Bologna, Odoya, 2017

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