La musica classica ha un ruolo fondamentale nel film Arancia Meccanica diretto da Stanley Kubrick, come anche nel libro omonimo di Anthony Burgess, dal quale il regista ha adattato la sceneggiatura. A differenza del romanzo, dove vi è una più ampia varietà di compositori citati, Kubrick ha preferito concentrasi su pochi autori e brani, pur associandoli in maniera magistrale tra di loro. Ogni scelta musicale in Arancia Meccanica ha una ragione precisa. Nel film di Kubrick, si possono sentire principalmente tre compositori: Henry Purcell, Gioachino RossiniLudwig van Beethoven.

La musica classica, in Arancia Meccanica (sia nel libro che nel film) evidenza come la grande passione mostrata da Alexander “Alex” DeLarge lo renda, seppur crudele, anche molto raffinato a livello culturale. Proprio in questa associazione straniante, Kubrick abbina gli atti di violenza ai pezzi di musica classica di sottofondo, sebbene talvolta vengano fatti sentire in maniera distorta. Wendy Carlos ha infatti modificato in vario modo i brani classici, adattandoli in chiave profondamente ironica.

La divisione di Arancia Meccanica

Arancia Meccanica CinemaTown.it

Nel libro L’Arancia Meccanica (1996) Giorgio Cremonini divide il film in cinque parti:

  1. Arriviamo a conoscere Alex. Il ragazzo si diverte a fare del male alle persone con i suoi amici Drughi. Il giovane ama moltissimo la musica classica. Alla fine Alex viene incastrato dai compagni e arrestato.
  2. Da questo momento Arancia Meccanica cambia. Alex viene schedato e imprigionato per quattordici anni, e il ragazzo tenta di uscire prima con la buona condotta. Si comporta bene e fa amicizia con il cappellano. Volendo uscire prima di prigione, Alex vorrebbe partecipare alla Cura Ludovico; una cura sperimentale che permette alle persone di tramutarsi da crudeli a buone. Il giovane viene scelto come “cavia” e gli viene promesso che dopo quindici giorni di cura potrà essere libero.
  3. Questo è il momento del “mutamento”. Il ragazzo subisce la Cura Ludovico, coi medici che iniettano ad Alex una droga che gli causa la nausea. Mentre la sostanza fa effetto sul corpo, al giovane vengono mostrate obbligatoriamente delle immagini violente, associate alla musica classica. In questo modo lo derubano dei due elementi che lo rendevano unico: la musica classica e la violenza. Ormai Alexander è, appunto, un’arancia meccanica.
  4. Questa parte riguarda il traumatico ritorno a casa del giovane. Dopo essere liberato il ragazzo affronta le proprie vittime che lo trattano come dei carnefici. Alex si ritrova anche senza un posto dove andare a dormire, perché i genitori hanno affittato la sua camera ad un’altra persona. Dopo aver subito varie vessazioni, Alexander tenta il suicidio.
  5. Da qui Alex recupera la libertà di pensiero. Il tentato suicidio ha causato il ritorno del ragazzo al suo stato normale. Il governo promette di donare un futuro al giovane in cambio del silenzio. Alex accetta e può finalmente tornare ad ascoltare Beethoven.

Prima parte: un inizio folgorante

Arancia Meccanica si apre con in sottofondo la Musica per il funerale della regina Maria (1695) di Henry Purcell, modificata con il sintetizzatore da Wendy Carlos. La musica compare nei titoli di testa e rimane per tutta la prima scena. In questo primo folgorante momento, compare il volto di Alex, dal quale il regista zooma all’indietro per rivelare i suoi compagni e l’ambiente circostante. Il posto è il Korova Milk Bar, il luogo di ritrovo per Alex e i membri della sua banda. Il Korova è un posto completamente dipinto di nero, ad eccezione di alcune scritte bianche e delle statue di donne nude che “donano” dai loro seni droga artificiale. Durante questo movimento di camera, la voice-over di Alex presenta sé stesso e i suoi compagni.

Questo pezzo musicale comparirà spesso in associazione allo strano locale. Si noti come Kubrick associ in maniera straniante due elementi discordanti; in questo caso, il regista inglese lega un posto di divertimento con una colonna sonora luttuosa, e per di più, la scelta di modificare il pezzo con il sintetizzatore rende la musica più meccanica ed inquietante. 

Assenza e presenza di violenza

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Dopo la presentazione del  posto e dei Drughi, Kubrick taglia la scena e la musica per mostrarci le bottiglie di vino di un barbone. La fine della musica di Purcell segna la scomparsa del regno artificiale del Korova e l’arrivo nel mondo “reale”. Di fatti, per quanto possano essere poco invitanti le bottiglie consumate del senzatetto, rimangono comunque più naturali del latte finto del Korova. Il povero vecchietto verrà pestato dai Drughi, ma durante il pestaggio non compare la musica classica, ed è utile notare quanto sia incisiva la sua mancanza. Sopratutto in questo caso, la violenza appare più reale e meno coreografata di altre che si vedranno in Arancia Meccanica.

Nel mezzo del pestaggio, Kubrick taglia la scena per rivelare un’altra violenza, ma questa volta con la musica. Il pezzo è l’ouverture tratta da La Gazza Ladra (1817) di Gioacchino Rossini, e viene proposto durante la scena di un pestaggio tra la banda di Alex e la conseguente fuga in macchina. Kubrick utilizzerà molto spesso musiche di Rossini, sopratutto per mostrare le scene violente profondamente coreografate. Il regista inglese lavora sopratutto con il crescendo rossiniano, creando un pathos che diventa sempre più violento e concitate, in sincronizzazione con le immagini. Ovviamente, come con Purcell, Kubrick si diverte ad associare due elementi estranei come la violenza e la gioiosa musica di Rossini. Già prima di Alex, lo spettatore inizia subire – in piccolo – la Cura Ludovico.

Il destino che bussa alla porta

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Proprio mentre i Drughi finiscono il loro pestaggio, Rossini svanisce e così anche la musica classica. La compagnia arriva alla casa chiamata HOME. In questo posto molto futuristico vivono lo scrittore Alexander e sua moglie. Nel libro di Burgess, questo personaggio è un doppio dell’autore. Di fatti, come lo scrittore inglese, Alexander viene pestato ed è costretto a vedere la sua moglie venire stuprata. Ovviamente Alexander è anche un doppio opposto di Alex, avendo anche lo stesso nome. Arancia Meccanica gioca moltissimo sul rapporto tra i due. Tra l’altro, Alexander assomiglia in maniera impressionante a Ludwig van Beethoven. 

Proprio Ludwig van Beethoven viene citato in maniera diegetica e meta musicale, quando Alex si reca nella casa dello scrittore squillando il campanello, che suona sulle note della quinta sinfonia (1807-1808). In questo caso, si allude ironicamente al destino che bussa alla porta.  Tuttavia, durante la scena della violenza non compare la musica classica, ma solo la straordinaria voce di Malcolm McDowell che canta Cantando sotto la pioggia (1952).

Ludovico colpisce ancora

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Alex e i suoi compagni ritornano al Korova e ovviamente la musica in sottofondo è sempre la versione modificata di Musica per il funerale della regina Maria, che già si era sentita all’inizio di Arancia Meccanica. Mentre i teppisti se ne stanno seduti, una signora inizia a cantare la sezione della nona sinfonia (1822-1824) di Ludwig van Beethoven dove viene intonato L’inno alla gioia (1785) di Friedrich Schiller. Mentre la donna canta, il drugo Dim prende in giro la donna con un pernacchia e – con un tempo comico perfetto – Alex bastona il compagno redarguendolo per il comportamento inappropriato. Proprio questa azione nobile mette sotto cattivo occhio Alex, che per di più risponde in maniera debole alle minacce di Dim. I Drughi alla fine decidono di ritornare a casa, ma ormai la leadership di Alex è in discussione.

E per un momento, oh fratelli un usignolo era entrato nel Milk Bar

Questo è un momento essenziale, perché stabilisce la profonda differenza tra Alex e i sui compagni. Prima di questo momento, lo spettatore aveva solo intuito che il protagonista aveva una raffinatezza che lo contraddistingueva dagli altri personaggi di Arancia Meccanica; dopo questa reazione alla volgarità di Dim, non vi è dubbio che Alex è colto e sofisticato. Per farci capire l’importanza della musica di Beethoven per Alex, Kubrick fa sfumare Musica per il funerale della regina Maria per far sentire solo la donna che canta l’inno alla gioia, col volto sognante di Alex che commenta in voice-over il fatto di aver riconosciuto il brano.

Il risveglio dal sogno avviene proprio con la pernacchia di Dim, e proprio dopo la conseguente bastonata ritorna in sottofondo l’inquietante brano di Purcell. Ludwig van Beethoven rappresenta nel film la parte violenta, dionisiaca e personale di Alex. La musica del grande compositore tedesco, compare sempre in momenti cruciali di Arancia Meccanica. Non è quindi un caso che proprio la passione di Alex per Beethoven sia la ragione per il primo litigio con i sui zotici compagni e complici.

Il ritorno a casa

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Nel momento di ritornare a casa, la musica al sintetizzatore tratta dalla composizione di Purcell cessa. Tuttavia è Alex stesso a fischiettare il melodia del pezzo. Ora che è da solo, il protagonista non deve più mascherare la propria cultura ma la può manifestare nella maniera più plateale. Sul fischio, si associa una versione elettronica più dolce del pezzo. Questa scelta serve a mostrarci il fatto che in casa sua Alex riesce a mostrare la parte più sincera e vera. Mostrare questo rapporto con quel posto è essenziale, perché ci serve per comprendere lo sconforto del protagonista quando verrà cacciato.

Mentre la musica dolce di Purcell continua in sottofondo, Alex si “smaschera”. Il ragazzo si togliere le ciglia finte (simbolo che utilizza probabilmente per stabilire l’appartenenza alla banda) e si libera dei soldi derubati nella giornata, immettendoli in cassetto che contiene tutti gli oggetti conquistati durante la sua carriera criminale (curiosamente il ragazzo conserva nel cassetto sopratutto orologi e banconote). Dopo di questo, il protagonista tira fuori da un altro cassetto un serpente, Basil. Questo animale al quale Alex è molto affezionato rappresenta la sua parte più violenta, ma anche quella più personale. Non è un caso che ritornando a casa dopo la Cura Ludovico il padre riveli al ragazzo che il serpente è morto.

L’orgasmo

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Proprio mentre la musica di Purcell sfuma, Alex inizia ad ascoltare una cassetta della nona sinfonia di Ludwig van Beethoven. Quello che parte è in sottofondo è il secondo movimento molto vivace. Da quando inizia, la prima cosa che viene inquadrata è il poster con l’immagine di Beethoven presente nella camera. Subito dopo, lo sguardo di Kubrick si posa su un’immagine di una donna nuda e sul serpente Basil, che sembra volerla penetrare. Questo è solo uno dei tanti elementi erotici presenti in Arancia Meccanica. La ragione di questa scelta è molto precisa, come disse Kubrick:

L’erotismo in Arancia Meccanica è una proiezione di ciò che credo accadrà nei prossimi anni: l’arte erotica diventerà un’arte popolare. Questo elemento rientrava nella necessità di dare la sensazione di un futuro molto prossimo.

Pian piano lo sguardo della camera si sposta concentrandosi su delle statuine blasfeme che rappresentano dei cristi sanguinanti con il pugno alzato. Dopo ci che Kubrick mostra con un montaggio serrato, seguendo il ritmo di quella sezione vivace della nona, i particolari del martirio di quei cristi, la corona di spine, i chiodi sulle mani e i piedi. Il regista, con queste tre immagini, ci ha mostrato ciò che per il ragazzo conta di più al mondo: la musica classica, il sesso e la violenza. Non a caso dopo questi tre elementi viene mostrata la faccia eccitata del ragazzo.

I b-movies e i genitori

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Mentre Alex sta vivendo il suo “orgasmo”, si sente in sottofondo la sua voice-over, che afferma:

Oh deliziosa delizia e incanto. Era piacere impiacentito e divenuto carne. Come piume di un raro metallo spumato, o come vino d’argento versato in nave spaziale. Addio forza di gravità, mentre slusciavo… quali visioni incantevoli!

Subito dopo compaiono vari immagini violente. Alex immagina una donna impiccata, se stesso come un vampiro, l’esplosione di una bomba, la distruzione di un treno, un insieme di uomini primitivi che si trovano sepolti da massi per colpa di una frana e un vulcano. Tutte queste immagini mostrano Alex come una forza distruttiva, quasi soprannaturale. Questa forza verrà distrutta durante la Cura Ludovico, utilizzando la stessa associazione di b-movies violenti e musica classica. La musica  continua ad essere in sottofondo, anche nella scena successiva, ambienta il giorno dopo. Essendo lo stereo non più attivo, la musica diventa da diegetica ad extradiegetica.